Da Ibm a Microsoft, come cambia il gestionale italiano

Negli ultimi 10 anni lo scenario di mercato delle applicazioni aziendali è radicalmente cambiato. Al di là delle grandi acquisizioni che hanno visto SAP e Oracle metabolizzare gran parte del software ERP/CRM/BI di gruppi indipendenti, in questo decennio ha avuto luogo una metamorfosi che ha modificato la posizione di leadership della storica piattaforma AS/400 di Ibm nella dimensione delle piccole e medie aziende. Il protagonista di questo cambiamento è Microsoft, che dall’inizio degli anni duemila, attraverso acquisizioni mirate, ha creato al proprio interno una divisione applicativa prima inesistente. Un cambiamento che ha avuto ripercussioni globali. Basti pensare che a livello globale i clienti AS/400 sono passati, secondo le più recenti stime, da 240 mila a 120 mila. E in Italia, presidio storico dell’AS/400, la tendenza non è stata da meno.

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Dynamics, nelle sue accezioni ERP e CRM, è diventato il punto di riferimento di molte software house italiane che sviluppano soluzioni per mercati verticali. Windows è diventata la piattaforma di riferimento di queste soluzioni e il motore di sviluppo delle nuove applicazioni. Grazie all’ecosistema di partner che Microsoft è riuscita a raccogliere sotto l’ombrello di Dynamics, si è determinato un graduale abbandono dell’ AS/400 come piattaforma applicativa.  Clienti ACG hanno nel tempo migrato a Dynamics e sovvertito le regole di mercato che conferivano a IBM una posizione dominante.

L’ERP Microsoft, la cui diffusione in Italia è soprattutto legata alla versione NAV – più indirizzata alla piccola e media impresa, al contrario di AX che si presta a una dimensione di maggiore spessore e un ordine di investimenti di diversa grandezza –  offre oggi agli sviluppatori e alle software house due importanti spazi di crescita: da una parte la possibilità di declinare le proprie soluzioni e servizi via cloud, dall’altra la possibilità di integrare applicazioni di mobilità, estendendo l’accesso a dati e informazioni aziendali da dispositivi quali smartphone, tablet e succedanei. Sfide sulle quali Ibm non sembra più in grado di competere in ambito di piccola e media impresa alla stessa stregua di Microsoft.

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