Dai ghiacci della Siberia emerge un virus gigante

Nel permafrost che ricopre la Siberia è stato scoperto un virus, chiamato poi Pithovirus, dalle enormi dimensioni

Mentre negli Stati Uniti imperversa un virus misterioso simile alla poliomielite, un’equipe di ricercatori francesi ha scoperto nei ghiacci che ricoprono la Siberia un microganismo vecchio di 30mila anni dalle dimensioni spropositate, almeno per lo standard dei virus, che si è scoperto sono dotati anch’essi di anticorpi.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il virus di Pandora

 Lo firma un gruppo francese, guidato da Chantal Abergel e Jean-Michel Claverie, che sta passando al setaccio gli angoli più remoti del mondo per portare alla luce creature straordinarie di cui nessuno sospettava l’esistenza.
L’ultimo arrivato è il microrganismo gigante appena scoperto in Siberia, dove è rimasto in letargo per trentamila anni protetto dal permafrost. L’hanno chiamato Pithovirus, dal greco pithos, l’anfora donata dagli dei alla leggendaria Pandora. Secondo il mito conteneva tutti i mali del mondo e la bella fanciulla, scoperchiandola, riversò sull’umanità sciagure di ogni genere. Fu la punizione voluta dagli dei per la disobbedienza di Prometeo, che aveva osato rubare il fuoco. Solo l’anno scorso gli stessi ricercatori avevano stupito la comunità scientifica con un altro virus gigante, anche quello a forma di anfora e ribattezzato, guarda caso, Pandoravirus. Nomen omen, si dice per indicare che il nome delle persone a volte vale come un presagio. Di sicuro questi vasi viventi di Pandora traboccano di sorprese, e forse anche di qualche avvertimento.

Il Pithovirus, così è stato ribattezzato, ha una lunghezza di 1,5 micrometri (1,5 × 10^-6 metri) ed è in grado di sintetizzare migliaia di proteine. Nonostante il suo nome rimandi a Pandora, la donna che nelle leggende dell’antica Grecia aprì il vaso che portò il male nel mondo, il microganismo non è pericoloso per l’uomo in quanto infetta le amebe. Secondo i ricercatori Chantal Abergel e Jean-Michel Claverie, che hanno capitanato il gruppo di ricerca, il Pithovirus potrebbe rappresentare non solo una nuova specie ma anche uno sconosciuto dominio naturale.

Leggi anche:  L’Europa userà l’IA per rilevare anomalie su asteroidi e pianeti

Anche l’Italia può vantare un’incredibile scoperta nel campo dei microrganismi. Un gruppo di ricercatori precari ha infatti scoperto il primo virus che l’uomo ha trasmesso alle piante, nello specifico alla vite.