Dell, le novità di Foglight per virtualizzare i data center

All’edizione europea di VMworld 2013, Dell Software porta tre nuove release per la gestione degli ambienti virtuali

Si chiamano rispettivamente Foglight for Virtualization Enterprise Edition 7.0, Foglight for Virtualization Standard Edition 7.0 e Foglight for Storage Management 3.0 le tre soluzioni in cui ora si declina la suite di Dell Software, che fa parte della piattaforma modulare ereditata da Quest e dedicata ad affrontare le sfide legate alla trasformazione del data center, dall’ottimizzazione di prestazioni ed efficienza dell’ambiente virtuale alle questioni legate a storage e virtualizzazione end-to-end in ambienti complessi e cloud.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Un faro per la gestione virtuale

“Foglight significa come noto ‘faro’ – esordisce John Maxwell, vice president product management di Dell, conversando con Data Manager a margine dell’evento in corso in questi giorni a Barcellona -: quando la piattaforma è stata creata nel 2005, l’intento era proprio quello di sottolineare il suo ruolo di suite volta a dare una visione d’insieme dell’infrastruttura IT, aiutando gli amministratori a gestirla in maniera sempre ottimale”. Oltre alle due suite Foglight DB, dedicata alla gestione dei data base anche di dimensioni complesse, e Foglight APM, che svolge compiti di Application Performance Management, la piattaforma si compone anche da Foglight for Virtualization, oggetto delle novità viste alla kermesse di VMware.

Le novità dell’Enterprise Edition

Più in dettaglio, Foglight for Virtualization, Enterprise Edition 7.0 offre la gestione di attività e il monitoraggio delle prestazioni end-to-end per ambienti virtuali eterogenei per aiutare a ridurre i costi operativi, velocizzare le implementazioni e semplificare la complessità dell’infrastruttura fisica e virtuale del data center. “Tra le novità di rilievo, vi è in primo luogo l’aggiunta del supporto per VMware vCloud Director, allo scopo di monitorare e ottimizzare le implementazioni di cloud privato che fanno uso di questo componente, e che attualmente sono circa il 10% dei nostri 8.000 clienti”, specifica Maxwell. Di più: “Abbiamo anche aggiunto il supporto a VMware View per avere massima visibilità anche sulle infrastrutture di desktop virtualization, VDI, che sono sempre più diffuse – prosegue Maxwell -. Ma soprattutto è da sottolineare che oggi è possibile controllare al massimo i livelli di spese operative, OpEx, grazie a un’ottimizzazione della densità delle macchine virtuali, delle CPU e della memoria, potendo agire direttamente e in maniera semplificata sulle situazioni in cui la capacità è allocata in maniera inferiore oppure superiore al livello ottimale”. Si tratta di situazioni piuttosto frequenti, se si pensa che “nell’80% dei casi si scopre che la capacità è allocata in maniera superiore”, fa notare Maxwell.

Leggi anche:  Sanità digitale, nuovi modelli di cura e assistenza

Le altre versioni

Foglight for Storage Management 3.0 aiuta invece a garantire la corretta configurazione storage per migliorare prestazioni e disponibilità dell’infrastruttura virtuale. Offre ai virtualization manager una completa visibilità sull’infrastruttura storage fisica sottostante i datastore virtuali, consentendo di identificare immediatamente host, macchine virtuali e data store malfunzionanti, suggerendo le modalità per porre rimedio. Infine, Foglight for Virtualization Standard Edition 7.0 è pensato specificamente per gli ambienti medio-piccoli, con un focus su facilità d’uso e rapido ritorno sull’investimento. Offre agli amministratori visibilità sulle prestazioni dell’ambiente virtuale e ottimizzazione automatica delle risorse, pianificazione della capacità, chargeback e showback, change analysis e conformità.