Arriva dagli Stati Uniti l’innovativa quanto preoccupante tesi del neurologo David Permutter, secondo la quale l’eccessivo consumo di carboidrati metterebbe l’organismo a rischio di sviluppare malattie degenerative.

L’assunto è che esistono differenti tipi di calorie, mentre è opinione comune quella di considerarle tutte uguali, come se interagissero allo stesso modo con il nostro corpo.

Partendo da approfonditi studi sulle connessioni tra il cervello e l’alimentazione, Perlmutter afferma infatti nel suo ultimo libro intitolato Grain Brain che “viviamo con la nozione sbagliata che una caloria sia una caloria ma non è così. E questo vale per il cervello come per altre parti del corpo”.
Secondo il neurologo, il cui lavoro è stato recensito dall’insigne rivista Altenative and complementary therapies, l’impatto delle calorie sul nostro organismo è differente a seconda della loro provenienza: i carboidrati, per esempio, fanno innalzare il livello di glucosio nel sangue, causando conseguenze nocive alla fisiologia del nostro corpo. La notizia è allarmante perché, stando alle dichiarazioni dello studioso, sarebbe sufficiente un aumento apparentemente poco significativo di carboidrati per determinare conseguenze anche gravi sull’organismo.

I rischi nascosti nel pane e nella pasta

Le tavole degli italiani sarebbero a rischio quindi, dato che nel nostro Paese si fa da sempre un grande consumo di pane, pasta e derivati. In realtà gli esperti che hanno stilato l’Indice glicemico dei carboidrati considerano la dieta mediterranea positiva per la salute, sottolineando però la necessità di fare una distinzione di qualità, scegliendo quelli più adatti ad essere assimilati dall’organismo. La tesi di Perlmutter è decisamente in controtendenza rispetto anche a recenti conferme provenienti dall’Università di Navarra in Spagna, secondo i quali i carboidrati farebbero bene anche al cervello e rallenterebbe il declino cognitivo.
Anche l’Università II di Napoli l’anno scorso aveva portato avanti una ricerca, mettendo in luce come mangiare frutta, verdura, pesce e olio d’oliva accelererebbe la rigenerazione cellulare e combatterebbe l’invecchiamento

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Ma vediamo nel dettaglio cosa comporta il consumo eccessivo di carboidrati per il nostro organismo e quali sono i rischi; sarebbe soprattutto il consumo di glutine, contenuto in moltissimi alimenti, a provocare danni: attiva infatti la produzione di zonulina, ormone gastrointestinale che rende più impermeabili le barriere dell’intestino e quella emato-encefalica, deputata a proteggere il cervello da alcune sostanze che circolano nel sangue.

Per questo motivo a lungo andare il consumo di carboidrati potrebbe addirittura portare allo sviluppo di forme di demenza senile.

Ecco l’allarmante sentenza di Perlmutter: “In bambini che soffrivano di deficit di attenzione e in giovani che erano affetti da depressione o demenza  abbiamo visto un miglioramento della situazione semplicemente riducendo l’apporto di glutine e carboidrati e reinserendo nella dieta grassi buoni”.