Soffrite d’insonnia e vi rigirate nel letto per ore durante la notte combattendo contro la veglia? Pare che, tra i problemi quotidiani che generano ansie che si ripercuotono sulla qualità del nostro sonno, in cima ai pensieri stressanti ci sia quello della crisi economica.

E i risultati parlano chiaro: 12 milioni di cittadini over 18 anni vivono in deficit cronico di sonno, tre adulti su 10 hanno hanno seri problemi con il riposo notturno. Tra questi, ben il 54.7 % attribuisce questa difficoltà a problemi di salute, il 52% allo stile di vita, con orari sballati e stressanti, il 25% a cause ambientali, come il rumore, ed un 44% ritiene che la causa siano le preoccupazioni. Questi i dati provenienti da un sondaggio su un campione rappresentativo di italiani fra 18 e 70 anni, comunicati alla vigilia del World Sleep Day che si celebrerà domani. 

Quello che è certo è che nell’arco degli ultimi anni è avvenuta un’impennata del numero degli insonni, come evidenzia il sociologo Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche che ha condotto l’indagine nel 2012 per conto di Sanofi:

“A causa della crisi economica – spiega Finzi – lo stress dichiarato dagli italiani è raddoppiato (+118% negli ultimi 6 anni), con conseguenze negative anche sul riposo notturno. Il fenomeno colpisce maggiormente le donne, la fascia di età tra i 35 e i 54 anni, i residenti nel Lazio e al Sud, i diplomati e i membri di famiglie numerose. Con un’aggiunta interessante: non lavorare diminuisce la quantità e peggiora la qualità del sonno”.

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Famiglia e lavoro in pericolo

Il 50% degli intervistati lamenta un sonno frammentato da continui risvegli,  il 45% invece non dorme abbastanza perché va a letto troppo tardi e si sveglia all’alba. Oltre il 40% di questi insonni dà la colpa a preoccupazioni e stress in privato o sul lavoro, mentre il 16% è ossessionato dalle scadenze e ha la sensazione di lottare continuamente contro il tempo. Soprattutto le donne si trovano spesso a dividersi tra lavoro e famiglia, facendo acrobazie per sostenere i ritmi di vita quotidiana.

Inoltre sei italiani su 10 definiscono ammettono che la carenza di sonno ha influenze negative anche sulle prestazioni professionali e sui rapporti familiari, tanto che l’11% parla di “un notevole impatto sulla qualità della propria vita”. Tra questi soprattutto imprenditori, dirigenti e professionisti in generale risultano particolarmente colpiti dalla crisi economica in atto.

Consigli per un sonno sereno

Ma ecco cosa consigliano gli esperti a coloro che faticano a prendere sonno. I vecchi rimedi di contare le pecore e bere un bicchiere di latte prima di andare a dormire vengono in secondo piano rispetto alla fondamentale regola di regolarizzare il ritmo sonno-veglia: andare a dormire ogni sera alla stessa ora ed evitare di andare a letto se non si ha sonno.

“Anche la comodità del letto e del cuscino e una camera da letto silenziosa – spiega Finzi – giocano un ruolo importante sulla qualità del sonno. Vengono in aiuto anche alcuni accorgimenti nella dieta, come evitare sostanze eccitanti (tè e caffè) o alcolici in quantità elevate e, soprattutto la sera, non assumere a cena cibi pesanti (piatti elaborati, carni rosse, grassi animali e fritti). Infine, una moderata e regolare attività fisica, soprattutto al pomeriggio, favorisce un migliore riposo notturno”.

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Solo in ultima istanza, se questi suggerimenti non dovessero essere sufficienti a risolvere il problema, si può pensare anche di chiedere un aiuto esterno, che non necessariamente comporti l’uso di farmaci. “Anche nell’affrontare la difficoltà a riposare bene – conclude Finzi – sono sempre più gli italiani che privilegiano soluzioni ‘soft’, cercando, quando la condizione lo rende possibile, di non ricorrere a farmaci. Il tutto nell’ambito di uno dei più potenti trend in atto: quello verso un approccio ‘dolce’, non aggressivo, che privilegi sostanze di origine naturale”.