Ben 100 euro a famiglia in più per accontentare la Siae

 Nel corso di un anno una famiglia media spenderà in più 100 euro grazie al decreto Bondi. Comprando dotazioni tecnologiche o prodotti Hi-Tech, senza saperlo, si vedrà costretto a pagare una quota, nascosta, per l’equo compenso. Per remunerare, cioè, gli autori per il presupposto mancato compenso dovuto alla copie dei contenuti – musicali, audio, video – che i consumatori faranno per uso privato.

Per Altroconsumo è un’aberrazione, perché il consumatore paga anche fino a tre volte una tassa, per fruire di uno stesso contenuto, anche una sola volta. Ed è una misura contraria allo sviluppo della tecnologia e del mercato digitale.

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Esempio: scaricando legalmente un brano da iTunes, il consumatore sta già pagando per le copie private. Poi paga l’equo compenso sul pc. Poi quello sull’IPod.

Decisamente un po’ troppo. Anche per un Governo che dichiara di voler fare gli interessi delle famiglie italiane.

COSTO ANNUO DELL’EQUO COMPENSO PER UNA FAMIGLIA

Prodotti acquistati

Quota di equo compenso (in euro)

Confezione di 20 CD da 80′

5,87

Confezione di 20 DVD da 4.7 GB

8,20

Una Memory Card da 2 GB

0,10

Due Memory Card da 4 GB

0,40

Una Memory Card da 8 GB

0,24

Una chiavetta USB da 4 GB

0,36

Una chiavetta USB da 8 GB

0,72

Hard Disk esterno da 1000 GB

10,00

iPod Classic 160 GB

16,10

Lettore Mp3 16 MB

9,66

Videoregistratore con hard disk integrato da 250 GB

22,54

Un telefonino multimediale

0,90

Console videogiochi con memoria da 120 GB

6,44

Decoder DGTV con hard disk integrato da 160 GB

16,10

Hard disk esterno multimediale da 640 GB

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12,88 Totale 110,51

Fonte: Altroconsumo gennaio 2010