Da mister “innovazione” a mister “Expo”

Lucio Stanca siederà sulla poltrona di amministratore delegato della Soge.

I ritardi, le resistenze Paolo Glisenti e il braccio di ferro tra Confindustria e Governo sul numero uno di Assolombarda per la presidenza di Diana Bracco hanno tenuto l’affaire Expo ai blocchi di partenza. Ad un certo punto, la vicenda sembrava che potesse ripetere il copione surreale del caso Villari sul fronte della vigilanza Rai, con Zavoli in attesa perenne. Invece, dopo le dichiarazioni del Governo e i rumors di Palazzo Marino, la notizia ufficiale arriva direttamente dal sindaco e commissario Expo, Letizia Moratti dopo la reintegrazione del Cda e la ricapitalizzazione da 10 milioni di euro della società dello scorso nove aprile.
Nei giorni passati, Lucio Stanca aveva dichiarato che «l’accordo c’era, e che presto sarebbe entrato nel Cda». Del resto, l’incarico all’ex ministro dell’Innovazione era dato per certo già all’indomani della cena di Arcore del 16 febbraio, con tanto di benedizione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Oggi, ricevuto l’imprimatur anche del Cda, per Lucio Stanca è giunto il momento di «voltare pagina e di credere nelle reali opportunità che l’Expo rappresenta per il rilancio di Milano e del Paese. In questi mesi sono stati stanziati i fondi e le opere cominciano a partire. Se non si è ottimisti bisogna andarsene a casa. Adesso bisogna lavorare per la consegna del progetto definitivo, prevista per il primo maggio 2010».
Quando nella XIV legislatura (2001-2006) viene costituito per la prima volta il Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca (con alle spalle una lunga carriera in IBM a livello Emea) è stato il primo top manager di una grande multinazionale ad assumere responsabilità di governo (vedi Data Manager – cover story – maggio ‘02) tanto da meritarsi il titolo di “mister innovazione”.

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«Innovazione intersettoriale e cooperazione sono concetti chiave per la creazione di know-how e lo sviluppo di iniziative progettuali» – ha sempre dichiarato Lucio Stanca (vedi Data Manager – supplemento – aprile ’03).

Per tracciare la rotta dell’Expo del Terzo Millennio puntare sul “mattone” e sul modello tradizionale di esposizione universale può non bastare. «L’innovazione tecnologica è l’unica via per garantire ai cittadini servizi migliori e alla Pubblica Amministrazione, sia centrale sia locale, maggiore efficienza» (vedi Data Manager – supplemento – luglio ’03). L’Expo 2015 non è solo il fine, ma anche il mezzo per utilizzare «l’innovazione come leva di rilancio dell’economia e di miglioramento della qualità della vita» (vedi Data Manager – supplemento – marzo ’05).

«Se c’è qualcuno in grado di trasformare l’Expo 2015 in una occasione di sviluppo puntando sull’innovazione tecnologica questo è sicuramente Lucio» ci racconta Maurizio Dècina, professore ordinario di telecomunicazioni del Politecnico di Milano. «A lui mi lega una grande amicizia e stima. Insieme abbiamo progettato il sistema pubblico di connettività. Nei panni di ministro il suo approccio è stato quello di partire dal basso per incidere sul funzionamento della PA dall’interno. Credo che saprà imprimere la stessa accelerazione all’interno della macchina dell’Expo nella prospettiva della città digitale per l’Expo Digitale».

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