Riunita ieri mattina al Pirellone l’assemblea dei soci che ha ufficializzato la nomina di Lucio Stanca a vicepresidente e ammnistratore delegato della Soge. Con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, firmato dal premier Silvio Berlusconi il 7 aprile, la Soge è sottoposta alla normativa delle società a maggioranza statale. Lucio Stanca riceverà un compenso annuo di 450 mila euro, ripartiti in 300 mila euro di compenso fisso e 150 mila condizionato al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Non entriamo nel vespaio delle polemiche in quanto è chiaro che la campagna elettorale ha già avuto inizio. L’assemblea dei soci ha deliberato all’unanimità l’aumento del capitale di 10milioni e 120mila euro, l’ingresso nel board di Stanca per il Comune di Milano e del leghista Leonardo Carioni per il ministero dell’Economia e il passaggio di Angelo Provasoli alla presidenza del collegio sindacale, come avevamo già scritto. Non è stato unanime, invece, il voto sulla modifica allo statuto societario per introdurre la carica di vicepresidente, che ha incontrato la contrarietà della provincia di Milano, azionista al 10% della Soge. Questo ci fa capire che nei prossimi giorni dal Cda potrebbe arrivare la riconferma della nomina di Diana Bracco alla presidenza che metterebbe fine alle voci di corridoio che volevano il numero uno degli industriali lombardi in transito verso la presidenza di FieraMilano. Con deleghe e compensi in mano, Stanca si è messo subito al timone di Expo 2015 e nel pomeriggio, dopo la riunione del board, è andato a Palazzo Marino per incontrare il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Tra i tanti temi affrontati con la Moratti, c’è la ricerca di una nuova sede per la società, lo scioglimento del comitato di pianificazione in vista della nascita del Coem, un comitato di indirizzo, e organizzazione di una consultazione tra i cittadini sull’Expo attraverso gazebo e un sondaggio internet.
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