Sembra proprio che il provvedimento approvato dal Parlamento Europeo voglia minare alla creatività dei giovani talenti. Il Parlamento dà l’ok al prolungamento del copyright sulle interpretazioni musicali dedicando tempo e denaro agli artisti del passato.
Prolungato a 95 anni il diritto d’autore sulle interpretazioni musicali. La proposta di legge ventilata già qualche mese fa è stata ora accettata e ufficializzata dal Parlamento Europeo.
Grazie a questo provvedimento performer ingrinziti dall’incalzante forza di gravità e cantanti dai pochi capelli color nevischio potranno beneficiare, attraverso un compenso, dei propri trascorsi successi e arrotondare in tal modo le pensioni statali. Il commissario europeo Charlie McCreevy ha ignorato le plurime critiche ricevute in merito a questo impavido provvedimento sostenendo la vitale importanza etica del ricompensare chi, a suo tempo, diede un contributo al patrimonio musicale globale.
Di tutt’altra veduta sono i critici di McCreevy. Consapevoli degli anni che passano ritengono che sia più utile investire tempo e risorse in giovani talenti piuttosto che ringraziare all’infinito artisti che, purtroppo, non possono più dare un contributo concreto all’attuale panorama musicale.
Oltretutto a sfavore della decisione ormai presa dal Parlamento Europeo avrebbe dovuto pesare un dato di retribuzione emerso dalla stima condotta da Open Rights Group. Secondo questo studio a ricevere reali vantaggi dal prolungamento del copyright sarebbero solo pochi eletti, vale a dire major e rispettivi eredi dei vari performer, con un incasso oscillante tra i 2000 e i 150 euro. Alla maggioranza invece toccherebbe una somma corrispondente a poche monetine che variano dai 26 ai 50 centesimi l’anno.
Ecco che le rivendicazioni dei più giovani e gli inni alla creatività delle nuove generazioni soccombono dinnanzi alla difesa degli uomini d’altri tempi. Ma come avrebbero potuto distinguersi negli anni ‘ 70 Raffaella Carrà e Rino Gaetano se nessuno avesse investito in loro? Siamo sicuri di voler sacrificare la potenziale produzione artistica futura per niente meno che magri compensi devoluti a cantanti acciaccati?
Agli artisti emergenti e a quelli potenzialmente tali non resta che accomodarsi in lista d’attesa e aspettare di essere presi in considerazione.