Sempre più realtà europee si affidano a EMC per trasformare il backup e accelerare le implementazioni VMware

Sono numerose le organizzazioni che superano le limitazioni imposte dal nastro ottenendo una virtualizzazione dei server all’80%

Sono sempre più numerose le organizzazioni che riescono a toccare con mano i benefici delle soluzioni di backup&recovery targate EMC. Progettando infrastrutture di backup per i loro ambienti VMware, spesso i clienti si rendono conto che i sistemi legacy di backup e recovery, quali i software tradizionali ed i sistemi basati su nastro, non sono in grado di offrire la gamma di funzionalità di cui hanno bisogno quando devono migrare da ambiente fisico a virtuale. La chiave per una rapida ed efficace transizione ad una riprogettata infrastruttura di backup è la scelta di una soluzione in grado di gestire l’ambiente esistente pur allineandosi bene alle esigenze di quello emergente e virtualizzato. EMC può offrire un’ampia gamma di prodotti di backup altamente integrati che soddisfano le esigenze dei clienti, indipendentemente da dove siano allocati nel processo di virtualizzazione.

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Kelly Ferguson, Director Marketing EMEA, EMC Backup Recovery Systems Division ha dichiarato: “Le organizzazioni europee stanno già ottenendo risparmi tangibili e miglioramenti operativi grazie all’utilizzo di soluzioni di backup&recovery di EMC. E’ evidente come i clienti EMC stiano migrando verso il backup di nuova generazione accelerando le loro iniziative di virtualizzazione. La virtualizzazione è solo una parte della questione, perché restano molte risorse fisiche di cui effettuare il backup, tra cui server e desktop. A differenza di altri competitor, EMC offre ai clienti soluzioni di backup&recovery in grado di soddisfare le esigenze di ambienti sia virtuali sia fisici”.

La flessibilità necessaria per gestire ambienti sia fisici sia virtuali

Bank Zachodni è la terza più grande istituzione finanziaria della Polonia. Una delle più importanti iniziative strategiche in campo IT di questa banca è rappresentata dal “viaggio” intrapreso verso il modello di cloud computing. Quale fondamento per il passaggio al cloud, Bank Zachodni ha delineato una propria strategia di protezione dei dati, ponendo particolare attenzione alla completa automazione del processo di disaster recovery e implementando soluzioni avanzate di backup&recovery che si allineassero alle esigenze di un ambiente virtuale. La banca ha scelto software e sistemi di deduplicazione EMC Avamar ottenendo vantaggi significati sia sugli ambienti fisici sia su quelli virtuali, cosa che ha avuto un impatto positivo sulla sua migrazione verso un ambiente informatico cloud-based.

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Eliminazione completa del nastro

La città di Oulu in Finlandia, con una popolazione di oltre 140.000 persone, ha sempre utilizzato il nastro per il backup. Dopo la virtualizzazione dei server, i backup incrementali giornalieri si sono allungati, arrivando a durare 12-14 ore o addirittura l’intero weekend per backup completi. E’ quindi immediatamente emerso come, per un ambiente sempre più virtuale, il nastro non fosse più una soluzione praticabile. Per soddisfare le proprie esigenze, la città di Oulu ha quindi implementato una combinazione tra il software di backup EMC NetWorker e i sistemi di deduplicazione dello storage Avamar e Data Domain.

Fino all’ottanta per cento di virtualizzazione

Uno dei più grandi istituti di educazione superiore del Regno Unito – il Derby College – ha sempre affidato al nastro processi di backup, che nel tempo sono diventati difficilmente gestibili, rappresentando un ostacolo al progetto di server consolidation. La gestione del nastro, e del relativo backup, era diventata molto impegnativa, equivalente ad un’intera giornata di lavoro di un dipendente. I backup incrementali giornalieri duravano fino a 24 ore ed un ripristino poteva richiedere anche tre giorni, calcolando i servizi di trasporto del nastro. Il Derby College ha scelto quindi EMC Avamar per il backup del proprio ambiente, ormai virtuale all’80%. Oggi il College effettua giornalmente backup completi in sole 3-4 ore, oltre a beneficiare di ripristini più rapidi e di una gestione del tempo più efficiente.

Ognuna di queste esperienze dei clienti dimostra come ci sia una chiara correlazione tra la capacità di un’azienda di trasformare infrastrutture e processi di backup e la sua abilità nel portare a termine con determinazione gli obiettivi per la virtualizzazione dei server. Il 2010 ha rappresentato per la virtualizzazione un importante punto di svolta, quando la percentuale di applicazioni implementate in virtuale ha superato quella di applicazioni su infrastrutture fisiche. Questa corsa verso i benefici della virtualizzazione mette sotto significativa pressione infrastrutture datate, basate su nastro, non ottimizzate per supportare carichi di lavoro virtuali. Le aziende che riescono ad implementare con successo soluzioni di backup&recovery, che riducono o eliminano l’utilizzo del nastro, che si adattano alle infrastrutture fisiche e virtuali e che forniscono le efficienze operative e finanziarie necessarie nei moderni reparti IT, sono le stesse che saranno in grado di realizzare il massimo rendimento dalle iniziative di virtualizzazione dei loro server.

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