Facebook, una scommessa che vale 100 miliardi di dollari

Un anno fa la banca d’affari Goldman Sachs investì in Facebook 1,5 miliardi di dollari. Allora il valore stimato era di 50 miliardi di dollari.

Oggi, nell’imminenza della quotazione in Borsa, quella valutazione è pressoché raddoppiata e si pensa che l’azienda di Zuckerberg possa capitalizzare una cifra prossima ai 100 miliardi di dollari. “Vogliamo andare in Borsa per i nostri dipendenti e i nostri investitori”, ha detto il fondatore di Facebook. Di fatto la quotazione in Borsa, Nyse o Nasdaq, non corrisponde al solo desiderio di inaugurare una nuova fase imprenditoriale. La legislazione USA impone l’obbligo alle società che hanno più di 500 investitori, è il caso di Facebook, di rendere pubblici i propri bilanci. Lo stesso obbligo che convinse i fondatori di Google a portare in Borsa il motore di ricerca. In pratica, per i fondatori, vale la logica in base alla quale, se proprio boogna svelare i segreti aziendali, tanto vale farlo non solo recuperando denaro per l’azienda, ma anche incassando un bel gruzzolo.

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Gli investitori dovrebbero essere disposti a pagare un prezzo equivalente a 25 volte i ricavi. Tanto, tantissimo, basti pensare che Google al suo ingresso in Wall Street fu quotata 15 volte il proprio fatturato, dato oggi attualizzato e ridimensionato in un rapporto 1 a 7. Linkedin, altro social network entrato lo scorso anno nel firmamento finanziario a stelle strisce, ha guadagnato quasi il 100% nei primi giorni di quotazione in Borsa. Oggi il titolo si è sgonfiato ma resta sopra i livelli della sua prima quotazione. Cosa potrebbe succedere a Facebook? Nel periodo ottobre 2010 – ottobre 2011 l’incremento del numero di americani che hanno visitato il sito è stato del 10%, mentre nello stesso periodo del precedente anno la progressione era stata del 56%.

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Cifre che evidenziano come si stia per approssimarsi una nuova fase nella vita di Facebook, non più quella contraddistinta da una crescita senza soluzione di continuità, ma quella di una maturazione e sostanziale mantenimento del numero di utenti attuali. Il gruppo sta tentando di crescere in altre aree geografiche, ma sembra difficile riuscire a sfondare in Russia e Cina, Paesi che presentano grandi potenzialità, ma che hanno già i loro social network. Per il momento la quotazione in Borsa di Facebook si presta a essere giocata soprattutto da un punto di vista speculativo. Le performance di medio e lungo termine rimangono invece sotto il segno dell’incertezza.