Il Laboratorio Teatrale come strumento per la valorizzazione e lo sviluppo culturale delle persone

È un’affinità ormai sempre più consolidata, quella tra FINCONS GROUP e l’arte. La società di IT consulting, system integration e system building, con oltre 30 anni di esperienza nel settore, ha, infatti, avviato negli ultimi anni una serie di iniziative mirate a promuovere l’arte nelle sue varie forme e declinazioni; tutto questo a partire dalla promozione di eventi culturali fino ad arrivare alla sponsorizzazione di laboratori di ricerca teatrale per adolescenti (progetto ETNO).

Ma La Nostra Azienda ha deciso di andare oltre tali iniziative estemporanee e di affidare all’arte un ruolo ancor più presente e operativo nella struttura quotidiana lavorativa, attraverso una formula laboratoriale concreta; è nato così nel 2011, su idea della moglie dell’Ing. Michele Moretti – CEO FINCONS GROUP, un importante progetto: Anna Maria Delzotti – Regista teatrale ed Esperta nella ricerca dei messaggi della comunicazione, ha lanciato il Laboratorio Teatrale FINCONS GROUP, uno strumento di formazione culturale, che dimostra quanta attenzione la Proprietà pone riguardo alla valorizzazione delle Persone e al loro percorso di crescita umana oltre che professionale.

 

 

Michele Moretti spiega così le ragioni di questa scelta: “Fare teatro è un’attività complessa che coinvolge nel profondo, crea aspettativa, obbliga le persone a conoscersi davvero, le stimola a imparare, offre ad ognuno la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo, richiede senso di responsabilità, impegna a fondo e produce risultati misurabili e confrontabili. Nella convivenza forzata, che si avvia col gruppo di lavoro, l’attività si fonde con l’esperienza e col vissuto di ognuno, permettendo riflessioni sulle dinamiche di gruppo e sulle capacità di essere uomini-squadra, rinunciando ai personalismi. Un team affiatato non nasce in modo automatico, per il semplice fatto che alcune persone si trovino sulla stessa barca, ma da un processo di formazione che avviene per gradi, con l’apprendimento e l’esperienza”.

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In questi due anni di attività, Anna Maria Delzotti, avvalendosi della puntuale collaborazione dell’attore-regista professionista, nonché artigiano teatrale Andrea Cavarra, ha seguito e preparato i partecipanti nel percorso di drammatizzazione del Testo “Oceano Mare” di Alessandro Baricco. Una scelta, quella del testo di Baricco, risultato di una attenta selezione tra vari testi proposti, effettuata e, perciò, condivisa da tutti i partecipanti. A questa prima fase di lettura approfondita è seguita quella della produzione scritta, sempre collettiva, di un testo-copione, intervallate, entrambe, in contemporanea, dal training di preparazione alla recitazione, un impegnativo percorso fisico, emotivo e mentale, realizzato attraverso la pratica di esercizi specifici. Attraverso le tecniche dell’improvvisazione teatrale, i corsisti sono stati portati, per mezzo di un percorso di formazione e gioco, a lavorare su capacità fondamentali come l’ascolto, l’adattamento all’imprevisto e la creatività, imparando nel contempo a conoscere meglio i colleghi e a fare squadra con loro.

Dopo mesi di prove, gli attori hanno messo in scena, presso il Teatro Oreno di Oreno di Vimercate, “Verso…il…Mare”, un’anteprima dello spettacolo completo, per la necessità, da parte degli attori, di comprendere il senso dell’incontro col pubblico e, da parte degli spettatori, di prendere consapevolezza dell’entità della ricerca teatrale in atto.

 

 

Pur trattandosi solo della prima parte di una percorso di più ampio respiro, lo spettacolo ha fin da subito coinvolto profondamente gli spettatori. “Il progetto di drammatizzazione – commenta Anna Maria Delzotti – relativo alla messa in scena del testo “Oceano Mare” di Alessandro Baricco, sviluppato in un contesto insolito, una realtà aziendale, quasi una sfida per me, ha mostrato l’alto valore di tale esperienza in generale, al di là della specificità di contesto e varianti anagrafiche e caratteriali dei partecipanti. Ma definire semplicemente “esperienza” quanto si avvia e gira intorno al “Fare Teatro” è sicuramente riduttivo. Gli strumenti e le metodologie, che si imperniano intorno a tecniche di Lettura, Scrittura, Espressività corporea e verbale, con l’aiuto di altri codici e linguaggi, sono solo il tessuto esterno che avvolge un corpo vitale, caratterizzato da emozioni, volontà, determinazione e desiderio di cambiamento. Tale substrato si trasforma in conoscenza e, attraverso la rielaborazione personale, consente a chiunque si avventuri in tale rigenerante percorso, di mettere le ali del “folle volo”, superando i limiti della normale routine dell’esistenza. In definitiva il tutto si connota come una vera ricerca di conoscenza e completamento all’interno di se stessi e in relazione ai nostri compagni di viaggio.”

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In seguito al successo ottenuto con la prima rappresentazione, la Compagnia prosegue ora il suo percorso con l’obiettivo di drammatizzare nuove parti del testo – copione e perfezionarne la messa in scena, in un cammino progressivo di crescita continua, che sfocerà nella prossima rappresentazione “Oltre…il…Mare” prevista a Giugno 2014.

“Cosa farne del teatro? La mia risposta, se debbo tradurla in parole, è: un’isola galleggiante, un’isola di libertà. Derisoria, perché è un granello di sabbia nel vortice della storia e non cambia il mondo. Sacra, perché cambia noi.”

Eugenio Barba