Italia in fibra, sogno o realtà?

Spin-off rete fissa, cosa può accedere a breve? Nuove affermazioni da parte del presidente Telecom, Franco Bernabè, indicano la fine dell’anno come possibile punto di svolta

E’ quindi in corso una trattativa per la creazione di una società che gestisca la più importante infrastruttura di comunicazione nazionale, una società che prevede come socio di minoranza la Cassa Depositi e Prestiti soldi pubblici, quindi, che andrebbero a finanziare e dare slancio a tutto ciò che può essere associato a una migliore economia digitale, in linea con gli obiettivi di investimenti infrastrutturali decisi dal Governo.

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Il nuovo assetto costituirebbe l’avvio di un processo di innovazione verso reti NGN, full digital in fibra ottica. Dal punto di vista dell’architettura tecnologica due gli elementi in gioco: Fttc (fiber to the cabinet) in modo estensivo con l’introduzione di Ftth (fiber to the home) nelle zone a più elevata densità di traffico.

Ma i possibili sviluppi, che vedrebbero, comunque e sempre, Telecom come socio di maggioranza, non godrebbe soltanto della partecipazione finanziaria di Cdp, ma il coinvolgimento di altri soggetti industriali. Tra questi Fastweb che con Telecom ha già siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di rete di nuova generazione.

Se le trattative andranno in porto, nei prossimi anni la tecnologia di accesso in rame e collegamenti in xDSL andranno in “soffitta” e nelle case la dieta in fibra sarà la regola. Questo ovviamente per le aree urbane densamente popolate mentre la periferia si dovrà attendere. E comunque stiamo ragionando su ipotesi ottimistica e di  lungo periodo che dipende dalla volontà e capacità di raggiungere un primo significativo passo avanti nella costituzione societaria. Sappiamo bene, infatti, che la separazione della rete fissa è una storia infinita e piena di sorprese e colpi di scena. Aspettiamo dunque dicembre e poi vediamo. Intanto accontentiamoci, o illudiamoci, che possa accadere l’impossibile, ovvero che si crei questa società terza che dovrebbe assumersi l’onere della gestione.

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