Il ministro dell’Istruzione Stefania Gianni ha proposto di cancellare i concorsi locali per l’assunzione dei docenti sostituendoli con la forma della chiamata diretta. Atenei e docenti verrebbero valutati costantemente

I ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha proposto di eliminare i test d’ingresso a medicina per sostituirli con una valutazione al secondo anno, ha scatenato una nuova polemica. Le proteste riguardano i concorsi indetti dalle singole università per selezionare i propri docenti. Il ministro vorrebbe cancellarli per introdurre la chiamata diretta, già in vigore in altri Paesi.

Università: valutazione continua e chiamata diretta

In una intervista che uscirà oggi su L’Espresso, la Giannini ha proposto di eliminare i concorsi locali per snellire il sistema ed evitare favoritismi e nepotismo. L’idea è di introdurre anche in Italia la possibilità che gli atenei, i cui risultati saranno valutati di anno in anno, possano contattare direttamente i docenti. “Il sistema a cui sto pensando – ha affermato il ministro – è quello di una valutazione possibile continua, senza stop and go successivi, per dare la possibilità di avere poi delle chiamate molto più dirette e autonome da parte delle università che saranno responsabilmente chiamate e giudicate sui risultati”. La Giannini ha però lanciato anche un monito alle università. “Se qualcuno decide di assumere al posto di uno scienziato capace un candidato meno bravo ma raccomandato, – ha dichiarato il ministro – l’ateneo sarà duramente penalizzato sotto il profilo economico”. Inoltre, “a chi non raggiunge risultati, per dirla brutalmente, taglierò i soldi”.

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La possibile novità non è stata ben accolta dall’Andu, l’associazione che raccoglie i docenti universitari. “Introdurre la chiamata diretta – ha spiega il coordinatore Nunzio Miraglia – vorrebbe dire soltanto formalizzare quello che ora avviene in modo non ufficiale. Assicurano di volerlo fare soltanto con una valutazione dei risultati? In Italia? E dopo quanto tempo si valuterebbe il lavoro? E con quali criteri? E chi farebbe rispettare eventuali sanzioni? La chiamata diretta richiede una mentalità diversa. Noi siamo a favore di un vero concorso nazionale con commissari scelti attraverso un sorteggio”.

Nuova abilitazione per i docenti

Come sottolineano molti esperti, il sistema della chiamata diretta funziona solamente se esiste un sistema di valutazione dei docenti efficace e valido a livello a nazionale. La Giannini ha quindi in mente di rivoluzionare il sistema dell’abilitazione per renderlo “più trasparente”. “Le regole sono troppo complicate, il marasma normativo ha lasciato spazio all’opacità”, ha sottolineato il ministro. L’idea è di introdurre delle “commissioni permanenti per le varie discipline” che diano il via libera all’assunsione dei candidati.