Google punta diritto al cuore di Microsoft

Google punta diritto al cuore di Microsoft, il suo business più tradizionale e profittevole, quello del personal computer. Perché no? Le modalità del cloud computing lo rendono possibile.

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Arrivano i netbook basati su Chrome OS, il micro sistema operativo messo a punto da Google. I primi a mettere in circolazione i Chromebook saranno Acer e Samsung. La tecnologia di processore utilizzata è Intel Atom. In Italia la disponibilità è prevista a partire dal 15 di giugno. Negli Stati Uniti il prezzo previsto sarà compreso tra i 349 e i 499 dollari, una cifra inferiore a quella che oggi si spende per acquistare uno smartphone o un tablet.

Google punta diritto al cuore di Microsoft, il suo business più tradizionale e profittevole, quello del personal computer. Perché no? Le modalità del cloud computing lo rendono possibile. Nessun hard disk, nessuna applicazione residente. Nasce il browser based computer, tutte le applicazioni e i servizi che si vorranno utilizzare sono quelli che si trovano disponibili in rete. E i dati sono salvati over the cloud.

La proposta di Google mette in discussione la centralità di Windows, come sistema operativo e, soprattutto, il business miliardario di Microsoft fondato su Office. Quali potranno essere le reazioni dei consumatori è presto dirlo. Sul mercato sono ormai disponibili dispostivi di tutti i tipi e per tutte le tasche, dai netbook ai tablet, e quanto l’alternativa Google possa trovare un proprio spazio tra le alchimie tecnologiche che hanno sinora diversificato la classica e tradizionale proposizione del personal computer è presto dirlo.

Se dovessimo guardare all’andamento delle vendite registrato nel segmento netbook, vale a dire la tipologia di prodotto più comparabile all’offering di Google, non saremmo in grado di cogliere segnali incoraggianti. Secondo gli analisti, il netbook è il prodotto che più risente negativamente dell’introduzione del tablet, mercato, quest’ultimo, che conoscerà una più ampia crescita grazie alla progressiva diffusione di prodotti succedanei all’iPhone che verranno sviluppati su tecnologia Android, peraltro appartenente alla stessa Google, e su tecnologia Windows. Non tutto è detto però. Il Chromebook nasce da presupposti diversi. Una provocazione, se vogliamo, che cerca di imporre un nuovo modello di computing esclusivamente fondato sul paradigma del cloud.

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