Greenpeace afferma che nei capi di abbigliamento per bambini realizzati da diverse grandi firme della moda sono contenute sostanze pericolose per la salute

Greenpeace ha inziato nel 2011 la campagna DeTox per denunciare la presenza di sostanze tossiche nei capi di abbigliamento di numerose griffe. La protesta era culminata nella “sfilata verticale” organizzata sulle mura del Castello Sforzesco di Milano. Oggi l’associazione in difesa dell’ambiente lancia un nuovo allarme. Anche gli abiti e le calzature indossate dai bambini contengono materiali pericolosi per la salute.

Greenpeace, che ha lanciato una petizione per salvare le api, chiede quindi alla Cina, il più grande produttore tessile al mondo e da sempre poco attenta all’ambiente, di eliminare dalla produzione queste sostanze pericolose. Lo stesso appello è stato inviato anche alle aziende di moda che ancora non hanno aderito a DeTox.

Piccoli mostri nell’armadio

Greenpeace ha rilasciato un documento, intitolato “Piccoli mostri nell’armadio“, in cui rivela le analisi fatte dai suoi scienziati su 82 capi di abbigliamento e calzature di 12 grandi marchi internazionali prodotti tra maggio e giugno. “I test – spiega l’associazione – mostrano che non vi è grande differenza tra le concentrazioni di sostanze chimiche nei vestiti per bambini, gruppo che è più vulnerabile all’inquinamento, rispetto a quelle riscontrate nei vestiti per adulti”.

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Tra le sostanze pericolose individuate ci sarebbero “Pfoa, ftalati, nonilfenoli, etossilati e interferenti endocrini”. Tutti questi composti sono “potenzialmente dannosi sul sistema riproduttivo, ormonale o immunitario”.