Greenpeace ha immaginato un mondo in cui le api, ormai estinte a causa dei pesticidi, sono state sostituite da omologhi robotici. L’associazione si chiede se non sia meglio salvare gli insetti originali

Greenpeace, che in Cile ha fondato una simbolica repubblica per la difesa dei ghiacciai delle Ande, ritorna ad interessarsi del destino delle api. I pesticidi neonicotinoidi utilizzati in agricoltura, che in Europa saranno banditi per un periodo di anni, stanno riducendo esponenzialmente la popolazione di questi insetti impollinatori. Greenpeace ha provato ad immaginare in un video come si potrebbe sopperire alla mancanza delle api.

NewBees

Nel video NewBees Greenpeace immagina un futuro non troppo lontano nel tempo in cui le api ormai estinte sono sostituite da mini-robot dalle incredibili capacità. Gli insetti meccanici, che sono effettivamente in corso di sperimentazione in diversi laboratori nel mondo, sono instancabili, indistruttibili, e super efficenti. Alla conclusione del filmato però l’associazione pro ambiente si chiede: “Dovremmo creare un mondo nuovo o salvare quello che abbiamo?”.

“Ovviamente, ci auguriamo sia solo fantascienza e non la realtà che ci aspetta, ma non vanno sottovalutate le evidenze scientifiche sulle conseguenze dei pesticidi più dannosi per le api – ha affermato Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace – Non possiamo permetterci di perdere le api e il resto degli impollinatori naturali: l’Italia e gli altri Paesi europei devono agire per vietare i pesticidi killer”.

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Uno dei progetti su cui sono riposte le maggiori speranze per impedire l’estinzione delle api riguarda la coltura di un particolare fiore chiamato Vedovina Maggiore. Questa pianta fiorisce molto più tardi rispetto alle altre e aiuterebbe gli insetti a trovare cibo anche nei momenti più duri dell’anno.