Il 20% del mercato server metabolizzato dal cloud computing

Ogni anno circa 1 milione e mezzo di server vengono acquisiti e utilizzati dalle Internet Companies . Un volume hardware tale da condizionare inevitabilmente le dinamiche del mercato server e la stessa evoluzione tecnologica.

Per effetto della globalizzazione informatica, del progressivo consolidamento di Internet come infrastruttura di comunicazione e dell’utilizzo sempre più intensivo ed estensivo della rete, la potenza elaborativa del pianeta terra tende a concentrarsi nei conglomerati software e hardware delle Net Companies, società che rendono disponibili i proprio servizi e applicazioni online. E’ l’effetto cloud computing, effetto che provoca una crescente e massiccia affermazione di mega data center sparsi in tutti i luoghi del pianeta. E come abbiamo più volte detto su queste pagine il numero di server utilizzati all’interno delle nuove strutture tende ad aumentare e ad accelerare.

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Il responsabile della ricerca in Microsoft, Rick Rashid, ha affermato che circa il 20% dei server venduti a livello mondiale vengono ora acquisiti da un piccolo gruppo di internet companies, tra queste Microsoft, Google, Yahoo e Amazon. E’ bene ricordare che attualmente il numero di server venduti a livello mondiale corrisponde a circa 8 milioni di unità. Ciò significa che le cloud company metabolizzano ogni anno circa 1 milione e mezzo di server. Un volume hardware tale da condizionare inevitabilmente le dinamiche del mercato server e la stessa evoluzione tecnologica.

Rashid intravede in questa tendenza la possibilità per sviluppare nuove idee costruttive adatte per rispondere in modo diverso a questo modello di computing. La centralizzazione dei dati è in particolare l’aspetto su cui si sofferma Rashid: la possibilità di concentrare una conoscenza diffusa in un concentrato di risorse tecnologiche potrebbe presentare dei vantaggi enormi. Ogni volta che si verifica una transizione a una nuova forma di architettura di computing –dice Rashid -si tende a dare per scontato che le applicazioni supportate saranno quelle utilizzate correntemente. Ma la nuova architettura – spiega il responsabile della ricerca di Microsoft – lascia spazio ad applicazioni cui nessuno ha mai ipotizzato. Siamo solo nella prima fase di una centralizzazione della potenza computazione e di comunicazione e la scalabilità prevista estenderà in modo significativo quanto finora concepito.
Nello stesso tempo si è assiste al potenziamento della parte client. I dispositivi che oggi si interfacciano alla rete sono innanzitutto in numero molto più alto rispetto al passato e non sono limitati alla sola tecnologia Pc. I dispositivi una volta utilizzati per sostenere traffico vocale sono diventati dei veri e propri computer in grado di trasferire traffico multimediale, basti pensare all’iPhone e oggetti equivalenti. La capacità di calcolo e comunicazione è rapidamente cresciuta nella parte server e client di un’ordine di grandezza impressionante rispetto al decennio passato.

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