Nuove “forme” per l’innovazione

Nuove “forme”
per l’innovazione

Intel, Parmigiano-Reggiano
e Crpa. Processori Centrino 2 per la mobilità e i processori Xeon 7400
per l’elaborazione dei dati al servizio di un territorio che sa coniugare
il rispetto delle radici con l’apertura al nuovo

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Di Giuseppe
Mariggiò

Associare la tecnologia
del più importante player nell’innovazione del silicio, Intel (www.intel.it),
al prodotto che rappresenta l’eccellenza agroalimentare italiana nel mondo,
con una storia antichissima alle spalle, a qualcuno potrebbe sembrare un azzardo.
Eppure, il Parmigiano Reggiano stesso è una forma di tecnologia applicata
escogitata dai monaci per facilitare la conservazione del latte e il suo trasporto.
La tecnologia può essere un alleato importante per aumentare l’efficienza
dei processi senza stravolgere l’identità del “re dei formaggi”
– per altro – in un momento in cui sono allo studio, a livello europeo, nuove
modalità di sostegno ai prodotti di alta qualità che – sottolinea
Pierluigi Ferrari, assessore all’agricoltura della Provincia di Parma
– «non sono in grado di reggere la politica di mercato dei prezzi, messa
in atto dalla Gdo con conseguenze gravi sugli allevatori».
Il Parmigiano Reggiano è uno dei simboli del Made in Italy. La qualità
del prodotto è il frutto di un disciplinare di produzione rigoroso (www.parmigiano-reggiano.it)
che inizia fin dalla stalla, con l’alimentazione controllata dei bovini,
attraverso il sistema di identificazione computerizzato di ogni singolo animale
e il controllo costante del latte.
«Produzione, lavoro, ricerca e innovazione», così Dario Bucci,
amministratore delegato di Intel Corporation Italia e Svizzera, invoca un ritorno
alle virtù dell’economia reale: «Il Consorzio del Parmigiano
Reggiano ha apprezzato i vantaggi della nostra tecnologia, dimostrando che il
Made in Italy può far suo il valore dell’innovazione a vantaggio
del consumatore, senza per questo venir meno alla propria tradizione. Ci auguriamo
che altre aziende del settore agroalimentare decidano di seguire questo esempio
virtuoso, che testimonia come gli investimenti in tecnologia possano garantire
un reale vantaggio competitivo».
Gli zootecnici dei laboratori di analisi, che periodicamente controllano i risultati
analitici provenienti dai campioni di latte prelevati presso gli allevamenti
si sono dotati di Pc portatili di ultima generazione che, grazie a servizi Internet
erogati da Centro Ricerche Produzioni Animali (Crpa) consentono un aggiornamento
tempestivo riguardo la qualità della materia prima del Parmigiano Reggiano.
Nel caso in cui il latte di un produttore risulti anomalo rispetto ai requisiti
richiesti, un sistema di alert provvede ad avvisare il tecnico, fornendo automaticamente
tutte le informazioni necessarie a classificare tipologia e gravità dell’anomalia.
Questo sistema di monitoraggio e segnalazione è stato progettato e sviluppato
dal Crpa. In particolare, per il solo Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano,
l’istituto collabora con una rete di 12 laboratori di analisi del latte
che effettua circa un milione di analisi all’anno. L’ingente mole
di dati prodotta contribuisce ad alimentare il vasto database online del Crpa,
nel quale confluiscono i flussi informativi provenienti dai settori delle produzioni
agricole, zootecniche e dell’agroindustria.
Grazie a computer portatili dotati di tecnologia di processore Intel Centrino
2 e al collegamento con i servizi del Centro Ricerche Produzioni Animali, gli
zootecnici hanno dunque la possibilità di valutare, in tempo reale e
ovunque si trovino, possibili soluzioni e interventi.
«Fornire supporti ai servizi di assistenza tecnica per il comparto agricolo
– ci spiega – Tiziano Bettati, responsabile settore informatica del Crpa – significa
trovare soluzioni che garantiscano la disponibilità semplice e tempestiva
dell’informazione a utenti che lavorano sul territorio. La nostra attenzione
alle innovazioni proposte di Intel ci ha garantito un costante progresso nella
fruibilità delle informazioni dal campo e una adeguata potenza di calcolo.
Sul fronte dell’elaborazione e dello studio della qualità del latte
e della verifica del tasso batterico, l’aumento di dati degli ultimi anni
ha costretto il Crpa a lunghe attese causate dal numero di calcoli richiesti.
Con un volume di oltre 600mila elaborazioni, il vecchio server del Centro Ricerche
richiedeva oltre cinque ore per concludere il lavoro, ma con il passaggio alla
nuova piattaforma dotata di processori Xeon 7400 a sei nuclei è stato
possibile ridurre drasticamente i tempi di attesa riuscendo a eseguire fino
a 800mila elaborazioni in appena un’ora».

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