Fondazione Clinton e SAS: lotta mondiale contro l’AIDS

La lotta contro l’AIDS e altre malattie infettive nelle nazioni in via di sviluppo coinvolge diverse organizzazioni che hanno a disposizione risorse limitate, enormi moli di dati, pochissime informazioni utili e un ambiente in continua evoluzione.

E proprio come 92 tra le 100 aziende citate nel 2009 da Fortune Glibal 500, la Clinton Health Access Iniziative (CHAI) ha scelto SAS per prendere decisioni e fare buoni investimenti per combattere la diffusione dei virus HIV/AIDS, malaria, tubercolosi e altre malattie mortali.

Più del 90% dei 33 milioni di persone affette dall’HIV/AIDS vive in nazioni in via di sviluppo economicamente represse.

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CHAI, fondata nel 2002 dall’allora Presidente William J. Clinton, ha cercato di ottenere sconti sui prezzi dei farmaci, raccogliere fondi per le cure necessarie e lavorare a stretto contatto con i governi locali.

“Senza informazioni corrette ed esaustive, le persone non riescono a prendere decisioni ottimali”, ha affermato Megan O’Brien, PhD, Direttore Ricerca del Centro CHAI di Strategic HIV Operations Research.

“Il processo decisionale migliora quando donatori, governi e fornitori di servizi sanitari riescono a distinguere gli scenari migliori da quelli peggiori e ad agire di conseguenza”.

SAS permette di fare calcoli matematici complessi in real time o su operazioni che diversamente richiederebbero ore utilizzando altre tecnologie. CHAI ha provato ad utilizzare MS Excel anche per simulazioni complesse, ma il risultato non rispondeva alle esigenze.

Con i Business Analytics di SAS CHAI è riuscita a:

• creare e aggiornare previsioni di richiesta di farmaci antiretrovirali, incoraggiando con successo fornitori generici a confezionare formule appropriate per cure a basso costo per combattere l’AIDS negli adulti e nei bambini;

• creare un mix di medicine per la cura della tubercolosi e convincere le case farmaceutiche ad abbassare i prezzi di mercato;

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• condividere le previsioni e i modelli con il Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS e l’Organizzazione Sanitaria Mondiale;

• sviluppare modelli di cura insieme a ministeri della salute a livello mondiale per ottimizzare le risorse disponibili.

O’Brien ha recentemente lavorato con funzionari del governo di una nazione sub-sahariana per trasportare pazienti affetti da malattie croniche da un ospedale in procinto di essere chiuso ad un ospedale governativo. I dipendenti erano preoccupati che la chiusura di un impianto avrebbe sovraccaricato l’altro.

“Le nostre simulazioni hanno realizzato un piano per la distribuzione del personale e la regolazione del flusso di pazienti, in modo che l’ospedale governativo fosse in grado di accogliere nuovi pazienti senza sovraccaricare la struttura”, ha concluso O’Brien.

“Abbiamo dimostrato in modo evidente come i funzionari locali possano accogliere il cambiamento senza risorse aggiuntive”.