Nexus One, Google corre da sola

Big G venderà direttamente un proprio cellulare a piattaforma Android. L’ambizione? Replicare la formula di successo dell’iPhone

Nel corso del 2010 Google metterà in vendita un proprio cellulare. Cambia improvvisamente la politica della internet company nel mercato mobile.

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Quando nel novembre 2007 Google annunciò il progetto della creazione di una piattaforma software aperta, nome in codice Android, basata su sistema operativo Linux, sulla quale il gigante del web voleva coinvolgere il più ampio numero di operatori e fornitori, tutto sembra prevedere che la società avrebbe continuato ad avere un ruolo neutrale nel contesto della telefonia cellulare.

In particolare, ci si chiedeva allora, si dovrà capire il modello di business attraverso il quale verrà definita la partnership tra carrier e Google. Ed ecco che l’annuncio dei giorni scorsi cambia lo scenario inizialmente ipotizzato.

Se in un primo tempo Schmidt aveva deciso di iniziare la sua discesa in campo cercando di non urtare la suscettibilità dei diversi profili di operatori attivi in quest’area, limitandosi a una proposta dalla quale ciascuno potesse trarre specifiche opportunità di business, sia che si trattasse di operatori di servizio, produttori hardware o sviluppatori software, adesso il business mobile di Google diventa un business caratterizzato da tecnologia e prodotti.

Nexus One, il telefono Google basato su Android, sarà venduto online senza passare attraverso un operatore wireless come vuole la prassi in vigore nel mercato americano.

Il consumatore potrà comprare da scaffale il telefonino di Big G e solo in un secondo tempo decidere quale servizio attivare, come accade tipicamente nel mercato europeo.

Un modello di business che rompe con lo schema di business prevalente negli Stati Uniti e che pone Google in una posizione competitiva. Dobbiamo ricordare che la società si era in passato già attivata per diventare un operatore mobile partecipando al bando di gara per l’assegnazione di frequenze wireless.

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Più tentativi, quindi, che testimoniano come, nel tempo, la search company abbia cercato di affrancarsi o attenuare la dipendenza da partner e operatori.

Il mercato Android gode di buona salute. Introdotto commercialmente su telefoni di partner dell’Alliance a partire dal 2008 il sistema operativo è disponibile in nove diversi dispositivi mobili e 32 mobile carrier. Htc, Samsung, LG e Motorola sono i produttori di maggior spicco.

Ed è nei confronti di queste ultime società che la scelta di correre da sola può aprire una nuova conflittualità, o quanto meno, raffreddare l’entusiasmo dei produttori hardware che vogliono aderire a questa piattaforma. E’ come se Microsoft decidesse di proporre sul mercato un proprio cellulare. Google vuole imitare lo stile Apple.

La fortuna e l’efficacia di quest’ultima nel business dell’iPhone ha fatto scattare qualche retro pensiero nell’intelligence di Google. Occorre avere una propria strategia, progettare un dispositivo su cui portare l’idea software in prima persona.

Così è destinato a essere Nexus One, interfaccia software touch screen completamente pensata da Google, produzione in outsourcing affidata al partner hardware di riferimento, Htc.