Premiato dal Gotha dell’editoria americana lo Springer Handbook of Robotics

Fiorella Operto, Fondatrice della Scuola di Robotica di Genova, intervista per Data Manager online Bruno Siciliano che, con Oussama Khatib, ha curato l’opera

Fiorella Operto: Lo scorso 5 febbraio, la Professional and Scholarly Division della Association of American Publishers – l’Associazione degli Editori Americani – ha premiato con l’American Publishers Awards for Professional and Scholarly Excellence per il 2008 (chiamati “PROSE Awards, una specie di premio Oscar per l’editoria) lo Springer Handbook of Robotics. Lei è uno dei due curatori che hanno creduto in questa avventura, editato e portato il volume al successo. Come è nata questa Summa robotica?

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Bruno Siciliano:Come molte avventure del cuore e dell’intelletto che hanno successo, anche lo Handbook of Robotics è nato da un confluenza di circostanze mature. Prima di tutto, la robotica sta attraversando una fase convulsa, ma molto promettente. Dal punto di vista della ricerca e delle applicazioni, il nostro settore, che era concentrato principalmente nell’automazione industriale, sta invadendo il campo dei servizi: le nostre case, gli ospedali, le scuole, e ancora, certamente, le fabbriche, ma in una forma maggiormente interattiva con gli esseri umani. Infatti, siamo oggi in grado di costruire macchine capaci di interagire con le persone e, addirittura, in grado di imparare dalla collaborazione con gli umani. Presto i robot saranno pervasivi e personali come oggi lo sono i computer. Il sogno di creare macchine abili e intelligenti ha sempre ha accompagnato l’umanità dall’inizio dei tempi e, oggi, questo sogno sta diventando realtà. Rispetto ai primi rudimentali robot costruiti negli anni Sessanta, progettati sostanzialmente come degli amplificatori della forza lavoro dell’uomo nell’industria pesante, le attuali tecnologie informatiche e cibernetiche, le nuove conoscenze della biomeccanica e dell’animazione virtuale e, inoltre, gli straordinari traguardi raggiunti nel campo delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale, stanno segnando una svolta davvero senza precedenti nella pur giovane storia della robotica. Oggi, la sfida è traghettare la robotica da una generazione di macchine in grado di relazionarsi solo con oggetti a una generazione di sistemi evoluti in grado di relazionarsi anche con delle persone.

Leggi anche:  Apple, presentata la nuova piattaforma CarPlay

In questa fase, come ho detto, convulsa e entusiasmante occorreva un “punto” sul suo stato dell’arte, come per dire, siamo arrivati fino a qui. Dove ci porterà il futuro? Ed era necessario altresì che la robotica assumesse la dignità di una scienza a sé, nata, certamente, da molte discipline, esattamente come la fisica ottocentesca, o l’elettromagnetismo.

Così, quando, nel marzo del 2002, Thomas Ditzinger, direttore editoriale di Springer per il settore Engineering, mi inviò una email nella quale mi illustrava la nuova iniziativa editoriale di Springer, ovvero una serie di Handbook dedicati a temi specifici, e mi chiedeva di valutare la possibilità che diventassi il curatore, con Oussama Khatib, di uno dedicato alla robotica, che non esisteva a livello internazionale, accettai con entusiasmo.

Sì, mi è chiaro. Lo Springer Handbook of Robotics è una specie di riflessione sulla robotica da parte dei robotici, organizzata mobilitando non più solo una decina di autori, come sarebbe avvenuto nell’Ottocento, ma ben 170…

È stata un’impresa davvero impegnativa. Infatti, nonostante pregevoli opere settoriali, e una vivace e crescente letteratura nel settore, non esisteva un’opera che riunisse autori impegnati in prima persona in ricerche in tutti i settori della robotica. L’impegno era ancor più arduo per via del carattere multidisciplinare della robotica, una disciplina in continua evoluzione, che si ispira a molte altre scienze, e che si sviluppa in direzioni anche imprevedibili.

Oussama Khatib ed io decidemmo di organizzare un team editoriale che coordinasse a sua volta il lavoro degli autori, capitolo per capitolo. La selezione dei curatori dei capitoli durò un anno. Nel 2003 si costituiva il gruppo editoriale grazie all’adesione degli eccellenti robotici David Orin, Frank Park, Henrik Christensen, Makoto Kaneko, Raja Chatila, Alex Zelinsky e Daniela Rus – e ovviamente Oussama e me. Ai primi del 2005 fu riunito un vasto gruppo di autori – più di 150, per tutti i settori della robotica, che scambiarono idee e contributi grazie a una piattaforma web dedicata. Sei anni dopo la sua ideazione, lo Handbook of Robotics è stato infine pubblicato.

Leggi anche:  Arena riduce del 70% il ciclo di prototipazione con 3DEXPERIENCE Works di Dassault Systèmes

Quale potrà essere l’effetto di un premio così prestigioso?

I premi, in realtà, sono stati due. Quello assoluto “PROSE Award for Excellence in Physical Sciences & Mathematics” e quello di categoria “PROSE Award in Engineering & Technology”. Vorrei ricordare che i Premi PROSE vengono assegnati annualmente secondo un criterio molto rigoroso e selettivo, su rosa di opere pubblicate in ben 35 diverse discipline, tra libri, riviste e formati elettronici. Secondo la mission sulla cui base sono nati, nel 1967, i Premi Prose vengono conferiti ad opere che abbiano la caratteristica di essere pionieristiche nel loro settore di ricerca scientifica; innovative nel contenuto e concezione, e che costituiscano un “landmark”, una pietra miliare, nel loro campo. Ne siamo molto lieti, per tutti coloro che vi hanno collaborato, e per la nostra comunità. La nostra speranza è che lo Springer Handbook of Robotics possa servire ad attrarre giovani ricercatori nel nostro settore, e a ispirare le prossime decadi di fruttuose ricerche e grandi sfide in questa affascinante disciplina.”

Per ulteriori informazioni: http://www.springer.com/engineering/book/978-3-540-23957-4

Bruno Siciliano è Ordinario di Automatica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II. È Presidente della “IEEE Robotics and Automation Society”, la società mondiale di robotica. È responsabile scientifico di PRISMA Lab, il Laboratorio di Progetti di Robotica Industriale e di Servizio, Meccatronica e Automazione del Dipartimento di Informatica e Sistemistica. È coordinatore dell’avveniristico progetto europeo DEXMART, dedicato alla manipolazione bimanuale destra e autonoma.

Fiorella Operto è Fondatrice della Scuola di Robotica di Genova (www.scuoladirobotica.it), ha ricevuto il prestigioso BlackBerry Women and Technology Award.
Generosa, aperta, eclettica. Ha saputo farsi strada nel feudo maschile dell’ingegneria robotica partendo da una formazione prevalentemente umanistica. Non ha perso – però – lo slancio entusiasta di giovane ragazza alle prese con “very dangerous things”. Le sue battaglie sono in nome della conoscenza. Fiorella Operto non ha nulla da dimostrare e non si sente un “Panda” da proteggere. Tra le tante attività si occupa di comunicazione della scienza, collaborando con laboratori e centri di ricerca in Europa e negli USA. Ha scelto la robotica come campo preminente di impegno professionale e come settore di punta da proporre particolarmente alle donne. Il suo lavoro rappresenta un esempio unico per motivare menti brillanti a scegliere argomenti all’avanguardia e di grande fascino. «Con il progetto “girls discover robots” – ci racconta – abbiamo creato corsi di formazione in grado di catturare l’interesse dei giovani. La sfida è aumentare nelle ragazze la fiducia e la consapevolezza delle proprie capacità superando lo stereotipo che le vorrebbe “meno dotate” dei coetanei maschi. Le menti creative si somigliano tutte».

Leggi anche:  Prove di guida virtuale per i tifosi Formula 1 grazie ai visori ThinkReality VRX di Lenovo