HP, se il cloud è un gioco serio

Un’indagine condotta da HP in collaborazione col Politecnico di Milano mette a nudo alcuni ostacoli alla diffusione del cloud nella media impresa italiana: la cultura c’è, ma mancano gli investimenti

Forse il campione non era pienamente rappresentativo, visto che sono state interpellate circa 100 aziende distribuite in dodici regioni italiane, ma le risultanze di un’indagine sul cloud condotta da HP sono ugualmente interessanti. Su tutte, spicca il fatto che praticamente tutte le aziende italiane mostrano familiarità col cloud computing, ma al momento solo una minoranza ha già pianificato un budget di spesa per la transizione verso questo paradigma IT. L’indagine è stata condotta sotto forma di sondaggio online tramite un simpatico gioco interattivo, basato su una serie di domande con risposte multiple, e sulla formula del gioco a punti con concorso a premi. Attraverso il questionario, ciascuna azienda rispondente ha potuto costruire la propria immagine di “nuvola”, quantificando la predisposizione ad affrontare la sfida del cloud per accelerare il business in base al colore della nuvola, tra nero, grigio e azzurro. Corrispondenti, per rimanere nella metafora meteorologica, ai “cumuli”, cioè cloud ancora poco maturi, “cirrocumuli”, cioè cloud avviati sulla buona strada, e infine “cirri”, cioè cloud maturi e pronti ad accogliere e rilanciare il business aziendale.

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Tre diversi tipi di nuvola

Ma in sostanza, quanto è azzurro il cielo del cloud? Secondo HP, il quadro risultante è nel complesso positivo: circa il 70% delle infrastrutture cloud italiane si posizionano come cirri, con un restante 30% costituito da cirrocumuli, ma soprattutto nessuna nuvola si colloca nella categoria peggiore, quella nera dei cumuli. Ma andando più in profondità si scopre che solo il 9,3% dei rispondenti ha già predisposto un budget per la transizione verso il cloud, mentre il 32,7% la risposta è no. E se un altro 9,3% risponde di non avere ancora un budget, “ma lo faremo presto”, l’8,4% dichiara un classico “non so”, mentre il dato francamente allarmante è che più del 40% del campione non ha proprio risposto a questa domanda. Per quanto riguarda invece l’orizzonte temporale di spesa prefissato per la transizione verso il cloud, il 39,2% risponde “oltre un anno, siamo ancora in fase di riflessione”, mentre per il 9,3% la risposta è ”un anno”, contro un 7,5% che pensa di affrontare il tema nei prossimi sei mesi, e il 4,7% nei prossimi tre.

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Più luci che ombre

Insomma, un quadro di luci e ombre, dove però prevalgono queste ultime, in linea con i dati delle società di analisi di mercato che vedono perdurare la situazione del mercato ICT in Italia. Ma Claudio Barbuio, Cloud Country Director di HP Italia, sottolinea il lato positivo: “Anche le piccole e medie imprese italiane sono ben informate sul cloud, almeno a livello di percezione sulla sua natura di elemento capace di portare innovazione nei processi di business”. Anche per la media impresa italiana, la proposta cloud di HP è più che mai articolata, con un portafoglio completo per soddisfare ogni esigenza che poggia soprattutto su un cloud ibrido. La tipologia scelta, non a caso, dal 75% per cento delle medie aziende americane, come è stato ricordato durante la presentazione dei risultati della ricerca. E anche nel contesto di casa nostra, “la proposizione più adatta è quella HP Cloud System Enterprise, una piattaforma completa di governance su cuore OpenStack che consente alle aziende di percorrere il cammino del cloud da qualunque punto partano”, ha infine sottolineato Andrea Monaci, Cloud Marketing Director di HP EMEA.