IBM: un nuovo software per il cloud computing

IBM ha presentato in occasione dell’evento Pulse 2011 di Las Vegas nuove tecnologie che rafforzano la sua leadership nell’ambito del cloud computing, grazie a un nuovo software in grado di accelerare la trasformazione di un intero data center in tempi brevissimi per soddisfare velocemente le necessità di business.

Queste novita’ si basano sulle esistenti funzionalità IBM di provisioning e rilascio immagini ed aiutano i clienti a gestire al meglio gli ambienti cloud virtualizzati, per ottenere maggiore efficienza, agilità, innovazione e controllo dei costi.

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Secondo IDC, nel 2009 sono stati spesi circa 17 miliardi di dollari in tecnologie hardware e software correlate al cloud e, per il 2013, si prevede un aumento di tale spesa pari a 45 miliardi di dollari.

La domanda di cloud computing si rafforza nel momento in cui le aziende hanno raggiunto la consapevolezza che occorre fornire servizi IT innovativi realizzando, al contempo, economie di scala significative. Il modello cloud valorizza gli investimenti in tecnologia, consentendo scheduling, provisioning con una gestione rapida e dinamica delle risorse di calcolo virtualizzate on demand.

IBM ha supportato migliaia di clienti nel mondo nell’adozione di modelli IT basati sul cloud . Inoltre gestisce ogni giorno, nei suoi data center, milioni di transazioni cloud, per aziende di diversi settori come quello bancario, delle comunicazioni, della sanità e della pubblica amministrazione, permettendo di utilizzare in tutta sicurezza i servizi cloud di business e infrastrutturali.

IBM inoltre offre collaudate soluzioni per accelerare la trasformazione dell’infrastruttura, con avanzati strumenti per controllare , automatizzare e visualizzare l’utilizzo le risorse.

Il nuovo software virtualizza il data center in pochi minuti

Il nuovo software di virtualizzazione IBM – disponibile come programma beta aperto – consente alle organizzazioni di realizzare rapidamente un ambiente cloud gestendolo con grande semplicita’. Il software si caratterizza per la ineguagliabilita’ delle funzioni di provisioning e di scheduling dinamico dei server.

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Le tecnologie tradizionali infatti, per mettere in produzione macchine virtuali, richiedono una gestione manuale da parte del personale IT e, quindi, tempi non brevi di realizzazione; il software IBM rende invece disponibile una singola macchina virtuale nel giro di secondi, decine di macchine in qualche minuto e centinaia o migliaia di macchine in meno di un’ora.

Oltre alla velocità, il nuovo software IBM fornisce un potente sistema di “gestione immagini”, per aiutare le aziende a installare, configurare e automatizzare la creazione di macchine virtuali per soddisfare al meglio le esigenze di business, riducendo i costi, la complessità e il rischio.

La capacità di un’organizzazione di accedere rapidamente a nuove risorse di calcolo in tempo reale consente di rispondere più rapidamente alle mutevoli esigenze della domanda, così come alle nuove opportunità di business che richiedono risorse IT incrementali .

Ad esempio, un gestore di telecomunicazioni potrebbe sfruttare un ambiente cloud ad alte prestazioni per supportare il rapido sviluppo e rilascio di applicazioni di quarta generazione, riducendo il time-to-market da mesi a settimane; una struttura sanitaria potrebbe utilizzare le risorse di calcolo del cloud per accelerare il recupero e l’analisi delle cartelle cliniche e fornire quindi ai pazienti un servizio migliore, in modo più efficace in termini di costi.

La domanda di macchine virtuali sta aumentando vertiginosamente mano mano che le aziende si affidano alla rapida disponibilità delle risorse informatiche. Pertanto proiettando la crescita del numero di macchine virtuali dal 2010 al 2014 – numero che oggi nelle grandi aziende va da cinque a ventimila – e’ evidente la sfida per i responsabili IT, a cui è affidato il compito di gestire questo fenomeno garantendo e migliorando i livelli di servizio.

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E’ quindi un’esigenza critica avere un approccio automatizzato, con minimo intervento umano, che supporti un numero elevato, e destinato a crescere in modo esponenziale, di macchine virtuali riducendo al contempo sia i costi di gestione sia i rischi associati all’errore umano.

“Queste nuove tecnologie costituiscono un definitivo passo avanti nel semplificare il modo in cui il personale IT può gestire il cloud”, ha spiegato Ric Telford, vice president di Cloud Services, IBM. “Arrivano in un momento critico per le imprese, quando la domanda di risorse di calcolo e di nuovi servizi sta continuamente crescendo, nonostante budget generalmente stabili. IBM mantiene ancora una volta la sua promessa di guidare l’innovazione cloud, con l’obiettivo di trasformare radicalmente l’economia dell’IT”.

IBM ha annunciato inoltre tre novità rivoluzionarie per la gestione degli ambienti virtuali:

Automatizzazione delle risorse IT

IBM annuncia le nuove funzionalita’ di Tivoli Provisioning Manager 7.2 per aiutare le organizzazioni a gestire meglio e con più facilità le risorse di calcolo virtuali, automatizzando le attività di provisioning di data center.

Il nuovo software consente ai clienti di rilasciare rapidamente le immagini per fornire applicazioni ad alto valore, mentre il provisioning automatizzato aiuta a controllare lo sviluppo disordinato delle immagini di sistema, a ridurre i costi e a ottimizzare le risorse.

Sfruttando le best practices viene garantita maggiore coerenza tra l’obiettivo di ridurre gli errori umani e quello di accelerare l’esecuzione e l’accuratezza del processo di test.

Estendere la gestione servizi agli ambienti cloud ibridi

IBM ha presentato tecnologie che forniscono una piattaforma di gestione centralizzata per ambienti cloud ibridi sia per il rilascio on-premise che off-premise. La strategia di integrazione cloud di IBM consente ai clienti di semplificare, centralizzare e controllare l’uso sicuro di cloud pubblici e privati ibridi.

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Le nuove tecnologie estendono le funzionalità di gestione servizi, quali governance, monitoraggio e sicurezza, tra le risorse fisiche e virtualizzate nei cloud pubblici e privati, nonché nelle infrastrutture fisiche tradizionali.

Proteggere i dati virtualizzati

IBM Tivoli Storage Manager for Virtual Environments si integra ed espande le proprie funzionalita’ per soddisfare le esigenze di backup e recovery, protezione database e applicazioni online, disaster recovery, riduzione dei dati archiviati, gestione degli spazi, archiviazione e recupero.

Nell’ambiente virtualizzato, questo software migliora la frequenza dei backup per ridurre la quantità di dati a rischio, e consente un più rapido ripristino dei dati per ridurre il downtime in seguito ad un guasto. Alleggerendo il carico dei processi di backup e ripristino dalle macchine virtuali, Tivoli Storage Manager for Virtual Environments consente agli utenti e alle applicazioni di essere produttivi senza interruzioni.

IBM Tivoli Storage Manager for Virtual Environments comprende funzionalita’ che:

• utilizzano le API vStorage di VMware per la protezione dei dati, inclusi i backup incrementali a livello di blocco, basati su Changed Block Tracking di Vmware

• alleggeriscono il carico di lavoro di backup dalle macchine virtuali e dagli host VMware ESX di produzione, trasferendolo ai server di backup vStorage

• forniscono opzioni di recovery flessibile – file, volume o immagine – da un backup single-pass

• centralizzano e semplificano la gestione