Secondo una ricerca del Lawrence Berkeley National Laboratory, il fumo più dannoso di tutti sarebbe quello che rimane negli ambienti, sui vestiti e sugli oggetti, denominato “fumo di terza mano”

Il fumo attivo uccide, così come quello passivo e ora, si è scoperto che anche quello cosiddetto di terza mano provoca gravi danni alla salute. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori della Lawrence Berkeley National Laboratori, secondo i quali anche se il fumo non è più presente in modo concreto i suoi residui dannosi resistono per molto tempo.

I rischi

Il fumo di terza mano sarebbe causa di danni genetici nelle cellule umane e gli studi sostengono che i residui diventino sempre più dannosi con il tempo che passa. In particolare, l’esposizione a questo tipo di fumo può causare la rottura dei filamenti del Dna e danni ossidativi allo stesso, fenomeni che possono condurre a mutazioni genetiche.

Ecco le parole di Lara Gundel, coautrice dello studio: “Questo è il primo studio a scoprire che il fumo di terza mano è mutageno. Le nitrosammine specifiche del tabacco, alcuni dei composti chimici nel fumo di terza mano, sono tra i più potenti agenti cancerogeni che ci sono. Restano sulle superfici, e quando quelle superfici sono vestiti o tappeti, il pericolo per i bambini è particolarmente grave”.

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