Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha ipotizzato una rivoluzionare i test di medicina ispirandosi al modello francese. Novità riguardano anche i docenti e gli istituti professionali

C’è aria di cambiamento nel mondo della scuola e dell’università. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha parlato delle novità che attendono docenti e studenti italiani con particolare attenzione ai test di medicina. Dopo il caos del bonus maturità, prima eliminato poi reintrodotto, la Giannini ha espresso la sua volontà di modificare il test di ingresso, come aveva già ipotizzato l’ex ministro Maria Chiara Carrozza, ispirandosi al modello francese.

Niente test d’ingresso ma sbarramento al secondo anno 

La Giannini ha difeso il sistema delle università a numero chiuso ma ha anche sottolineato come l’attuale modello con test a scelta multipla potrebbe non essere l’unica soluzione percorribile. “Non è detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore.  – ha dichiarato il ministro – Penso al modello francese che prevede un primo anno aperto a tutti con sbarramento finale: se passi gli esami ti iscrivi al secondo anno, altrimenti sei fuori”.

La Giannini si è anche espressa sui tagli di 15 milioni previsti per l’istruzione nonostante le rassicurazioni del Governo sul fatto che il budget non sarebbe stato toccato. “Prima di tutto voglio chiarire – ha affermato il ministro – che non si tratta necessariamente di soldi tolti all’università, ma di risparmi chiesti al ministero dell’Istruzione che troveremo il modo di non far pesare sugli atenei. Però aggiungo che mi confronterò presto con il ministro Padoan per chiedergli una necessaria inversione di rotta. Il governo dev’essere coerente con le proprie dichiarazioni”.

Riforme per i docenti e gli istituti professionali

La Giannini ha inoltre espresso la sua volontà di rivoluzionare la figura del docente superando “una visione monolitica del corpo insegnante, dove non importa quello che fai, l’impegno che ci metti, perché non sono previsti avanzamenti di carriera né scatti di stipendio se non quelli legati all’anzianità di servizio”. Il ministro ha quindi ipotizzato un sistema più meritocratico in cui vengono misurate le competenze dei singoli insegnanti oltre ai test Invalsi per gli istituti scolastici. La Giannini ha anche annunciato un nuovo maxi concorso da 17mila posti per il 2015.

Infine, il ministro è convinta che sia necessaria una maggiore coesione fra le richieste del mondo del lavoro e la formazione scolastico. Il primo passo sarebbe una riforma della formazione professionale. “Abbiamo intenzione di aprirlo a figure esterne al ministero, in particolare ai rappresentanti del mondo imprenditoriale”, ha concluso la Giannini.

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