Il Museo delle Scienze di Trento sceglie Panasonic

Tecnologie multimediali di ultima generazione al servizio del museo moderno

I dispositivi visual di Panasonic sono protagonisti assoluti della nuova sede del MUSE, il Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano, struttura unica nel suo genere che crea un connubio tra natura, ambiente e tecnologia rappresentando un’eccellenza sia a livello nazionale che internazionale.

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Il MUSE incarna alla perfezione il concetto di museo moderno, rispondendo a una chiara esigenza contemporanea secondo la quale oggi i musei non devono essere pensati soltanto come luoghi espositivi ma, come ricorda Lavinia Del Longo, Coordinatrice del progetto MUSE, “Rappresentano anche spazi vivaci, interattivi e fortemente comunicativi.

E’ con questo obiettivo che – continua Del Longo, “Abbiamo pensato a un allestimento di forte impatto, prevedendo l’inserimento delle nuove tecnologie”.

Sono infatti i dispositivi Panasonic impiegati nel MUSE a renderne unici gli spazi espositivi: oltre a 4 monitor da 80’’, i più grandi tra quelli utilizzati nella progettazione dell’impianto, quasi tutti i videoproiettori scelti sono firmati Panasonic. Si contano 10 Videoproiettori Laser DLP, 3 Videoproiettori DLP, 3 Videoproiettori LCD PT-EZ570 e 8 Videoproiettori LCD PT-VX500EJ. Inoltre sono stati utilizzati 10 schermi olografici 16:9, 121 Player Video, 76 PC, 8 processori e 60 diffusori acustici.

Con i suoi 12.600 mq distribuiti su 7 piani, il nuovo Museo della Scienza dispone di un impianto formato da più di 500 dispositivi, articolati in una progettazione complessa, strutturata e derivata da un lavoro di grande coordinazione. “La realizzazione di un progetto così ampio è stata possibile solo grazie alla collaborazione di tutte le forze messe in campo per la riuscita di quella che può essere chiamata una vera e propria impresa” ha sottolineato Angelo Nicolosi, Direttore Tecnico e supervisore dello svolgimento di tutte le operazioni del progetto multimediale. “Un lavoro coordinato, dunque, portato a termine secondo i dettami di un’installazione moderna e realizzato rispettando tutti i principi di design e architettonici, comprese le norme che governano l’ambiente”.

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“Sono state coinvolte diverse società italiane, software house e società di produzione, per la realizzazione di tutti contenuti multimediali – ha spiegato Gabriele Magagna, Product Manager di Acuson, la società che ha fornito i dispositivi multimediali Panasonic. “Non è stata un’installazione classica, ma ha visto coinvolte diverse figure professionali ed è stata necessaria una cura particolare per la realizzazione del tutto. Ogni singola progettazione, inoltre, è stata approvata dal committente e dal gruppo del Comitato Scientifico”.

La scelta di dispositivi di ultima generazione, progettati con un sistema di cablaggio non invasivo di oltre 40 km, trova la sua espressione in tutte le isole presenti all’interno delle aree espositive, dotate di un impianto pensato e progettato per fornire un determinato effetto emozionale al visitatore. “Abbiamo subito pensato a delle installazioni immersive – commenta Lavinia Del Longo – con l’uso di videoproiezioni di grandi dimensioni, possibili anche grazie alla scelta di alcuni tra i modelli proposti da Panasonic, che potessero in modo del tutto innovativo coinvolgere in modo globale il visitatore nel suo percorso esplorativo all’interno del museo”.

“Dal giorno dell’inaugurazione a oggi sono passati oltre sei mesi e, ad oggi, la risposta dell’impianto è stata ottima. Se pensiamo che i dispositivi lavorano in media 12 ore a giorno, a distanza di molti mesi possiamo immaginare lo stress al quale vanno incontro queste macchine. Eppure, non è stata annotata alcuna critica” ha spiegato Angelo Nicolosi. I riscontri ottenuti dal funzionamento dell’impianto non costituiscono l’unica nota positiva; dal giorno dell’apertura il museo ha infatti ricevuto un’ottima accoglienza.

Conclude Lavinia Del Longo, Coordinatrice del progetto MUSE: “Abbiamo registrato più di 200 mila visitatori in meno di sei mesi, una cosa impensabile prima d’ora per una città di 100 mila abitanti come Trento. Solo nel mese di dicembre dello scorso anno abbiamo registrato quasi 46.000 visitatori, con giornate di affluenza massima di oltre 6 mila persone. Come si può immaginare il museo ha riscosso un notevole consenso sia in ambito nazionale, sia internazionale”.

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