Il primo Museo dell’Omeopatia

Nasce il primo Museo dell’Omeopatia in Italia, a Roma. E’ il secondo in Europa

E’ stato inaugurato ieri, in un edificio che si trova a Piazza Navona, il primo museo di Omeopatia. L’ubicazione non è casuale perché in questo luogo, per cinquant’anni, si sono svolte le attività dell’Accademia Italiana di Medicina Omeopatica (AIMO).

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il fondatore

Il progetto nasce dal fondatore dell’Accademia stessa, Antonio Negro, scomparso nel 2010.

Promosso dal Ministero dei Beni Culturali il museo si configura come un vero e proprio Archivio Storico Italiano, fornito di archivi privati di omeopati che hanno svolto la professione nel XIX e nel XX secolo- l’Archivio Pompilj, l’Archivio Tosi, l’Archivio Galatzer e l’Archivio Negro.

La biblioteca

Nella biblioteca museale invece è possibile trovare numerosi testi di omeopatia in lingua italiana, francese, inglese, tedesca e spagnola, comprese alcune prime edizioni rare. Oltre a ciò compare anche la più importante fra le collezioni di kit e trousse di medicinali omeopatici, formata da più di 200 esemplari. Per concludere, il museo contiene un’abbondante raccolta di memorabilia e documenti sulla medicina omeopatica risalenti al XIX e al XX secolo.

Il secondo in Europa

L’impatto di questa nuova realtà culturale è molto significativo se si considera che si tratta del secondo museo di omeopatia in tutta Europa. L’altro si trova a Stoccarda ed è il museo dell’Istituto di Storia della Medicina, che vanta il possesso dei manoscritti di Hahnemann.

Ingresso e consultazione del materiale sono liberi.

Leggi anche:  Mark Zuckerberg denigra ancora gli Apple Vision Pro