Imprese italiane: le cinque sfide per crescere all’estero

Una nuova ricerca Regus identifica le sfide principali che le aziende si trovano ad affrontare quando si espandono all’estero. E la differenza con il resto del mondo è evidente

Regus, il principale fornitore mondiale di soluzioni per uffici, ha condotto una ricerca a livello globale, sondando le opinioni di oltre 20.000 imprenditori e dirigenti in 95 paesi, per valutare la crescita sui mercati interni ed esteri e identificare le principali difficoltà che le imprese devono affrontare per entrare nei mercati internazionali. I risultati dimostrano che, sebbene i governi di ogni paese cerchino di incrementare le esportazioni nelle relative economie, le aziende che desiderano espandersi in mercati internazionali si trovano ancora a dover superare ostacoli notevoli.

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Le risposte delle aziende italiane, confrontate con la media mondiale, denotano che per noi la realtà è ancora più ostica, come illustra la Tabella 1, da cui emerge come quasi la metà delle aziende italiane non cresca e un terzo cresca all’estero, mentre la realtà internazionale vede una crescita concentrata principalmente in mercati interni.

Tabella 1 – Dove crescono le aziende

Italia

Media mondiale

Crescita principalmente attraverso l’espansione all’estero

30%

17%

Crescita principalmente in nuovi mercati interni

10%

42%

Crescita bilanciata interno/estero

14%

23%

Non c’è crescita

45%

17%

La ricerca Regus ha anche chiesto ai partecipanti di indicare i principali fattori critici che influenzano la crescita all’estero. In questo caso le differenze sono mediamente meno significative, come illustra la Tabella 2.

Tabella 2 – Fattori critici per la crescita all’estero

Italia

Media mondiale

assunzione di personale altamente qualificato

70%

77%

mancanza di conoscenze e contatti locali

69%

62%

mancanza di informazioni accurate sul mercato

61%

57%

accesso a spazi ufficio flessibili a costi ragionevoli

60%

57%

mancanza di supporto consolare e governativo

55%

34%

Nonostante i tanti ostacoli, comunque, il 17% delle aziende mondiali sta comunque attuando un’espansione a livello internazionale: l’inizio delle attività è sempre un momento difficile e problematico, ma può essere semplificato grazie all’utilizzo di spazi ufficio flessibili, che liberano risorse per iniziare l’attività commerciale e costruire i rapporti con partner, distributori e clienti locali.

Mauro Mordini, general manager di Regus in Italia ha così commentato: “Indipendentemente dal fatto che le aziende intendano espandersi in nuovi mercati nei relativi paesi o all’estero, queste devono poter contare su tutta una serie di fattori chiave. Ovvero, devono potere accedere a informazioni sul mercato affidabili e aggiornate, disporre dei contatti giusti e avere accesso a una gamma di opzioni quando si tratta di scegliere la sede più rispondente alle proprie necessità. Oltre a tutte queste esigenze, gli spazi ufficio flessibili consentono loro di reagire velocemente ai cambiamenti del mercato e a mantenere disponibili i capitali per gli investimenti destinati a un’ulteriore crescita. Le aziende devono potersi espandere rapidamente, ma anche ridimensionarsi alla stessa velocità nel caso in cui si presentino possibilità di crescita altrove.”

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