Kaspersky Lab ricorda i malware “benigni”

Nella storia della scrittura e della caccia ai malware, ci sono una serie di vicende insolite che coinvolgono programmi simili ai malware ma che, a parte far sorridere gli utenti, di dannoso non hanno proprio nulla

In alcuni casi eccezionali, questi virus si sono addirittura sbarazzati di malware pericolosi o addirittura hanno ottimizzato le risorse del computer. In occasione della giornata dedicata al Pesce d’Aprile, Kaspersky Lab ha deciso di ricordare i vari virus cosiddetti “benigni” che sono stati diffusi negli anni sul World Wide Web.

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Il primo virus informatico della storia era un esemplare del tutto innocuo. Con il nome di Creeper è apparso nel 1971 ed è stato scritto da un dipendente dell’agenzia governativa ‘Defense Advanced Research Projects Agency’del Ministero della Difesa degli Stati Uniti. Questa primitiva forma di worm cercava altri computer della rete – all’epoca si trattava di una piccola rete locale – ed era in grado di copiarsi automaticamente e infettare il sistema ricevente. La conseguenza dell’infezione era questo messaggio visualizzato sullo schermo: “I’M THE CREEPER: CATCH ME IF YOU CAN”. Se Creeper trovava una copia già esistente di se stesso sul pc, saltava semplicemente su un altro computer, senza causare alcun danno al sistema informatico.

Stoned era un altro virus cosiddetto “fun”, il cui scopo principale era quello di promuovere un messaggio per gli utenti. E’ stato individuato nel 1988 in Nuova Zelanda. La versione originale di questo virus si inseriva in un sistema informatico tramite i floppy disk e, proprio come Creeper, non causava alcun danno al computer. Veniva visualizzato semplicemente un messaggio sullo schermo che recitava: “Your computer is now stoned. Legalise Marijuana”.

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Il merito della creazione del virus Prank è detenuto da HPS, un programma creato appositamente per il sistema operativo Windows 98, anche se in realtà fu diffuso mesi prima che il sistema venisse rilasciato. Una delle cose strane di questo virus è che si attivava solo di sabato: una volta alla settimana, infatti, invertiva oggetti grafici bitmap non compressi. In altre parole rifletteva l’intera visualizzazione sul monitor.

Anche il virus Cruncher si rivelò assolutamente benigno. A giudicare dalle apparenze, si trattava di un normale file virus residente che utilizzava un algoritmo per comprimere i dati e imballare il file infetto, in modo che quest’ultimo fosse ridotto rispetto all’originale e liberasse dello spazio sul disco rigido dell’utente. Inoltre, si è scoperto che Cruncher utilizzava l’algoritmo di compressione della popolare utility DIET 1.10, quindi l’utente avrebbe potuto utilizzare questo programma in modo del tutto legale per decomprimere i file infettati dal virus e riguadagnare l’accesso ai dati pur godendo dello spazio extra creato sul disco rigido.

Il virus Welchia divenne invece famoso per le sue buone azioni. Questo fu uno dei worm più insoliti della storia delle minacce informatiche. Anche se i suoi creatori lo progettarono perché fosse dannoso, Welchia non causò alcun danno. Al contrario, contribuì a rimuovere dal sistema il pericoloso worm Lovesan, noto anche come Blaster. Imitando il comportamento di questo programma nocivo, Welchia penetrava un computer utilizzando le vulnerabilità presenti nel software legale. Una volta controllato che Blaster fosse presente nella memoria del processore ne arrestava il funzionamento cancellando l’intero file dannoso dal disco. Questo non era certo l’obiettivo misericordioso della missione di Welchia: dopo aver eliminato il malware, infatti, il virus “benigno” controllava che ci fosse un aggiornamento nel sistema per correggere la vulnerabilità attraverso la quale il worm penetrava all’interno del sistema. In caso contrario, il virus avviava un download dal sito del produttore. Welchia si distruggeva subito dopo aver completato tutte queste operazioni.

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“Questi esempi di virus divertenti, innocui e persino utili sono ovviamente delle eccezioni molto rare alla regola generale e sono essenzialmente storie di altri tempi. Gli autori dei malware moderni non sono più dei semplici burloni informatici o hacker novelli. Oggi , praticamente il 100% dei virus sono scritti con un solo obiettivo in mente: rubare denaro o dati riservati “, ha detto Alexander Gostev, Chief Security Expert di Global Research & Analysis Team , Kaspersky Lab.