Dopo la scoperta dell’importante ruolo svolto dai mitocondri nell’inversione del processo di invecchiamento cellulare, potrebbe essere racchiuso in una semplice piccola proteina chiamata “Sir 1720” l’elisir di lunga vita: una recente ricerca ha dimostrato essere la sua capacità di rallentare le malattie nei topi, in particolare quelle di origine metabolica.

Il risultato? Rallentare l’inesorabile avanzamento degli anni, mantenendo l’organismo giovane e non soggetto al deterioramento naturale nel tempo.

Questo è quanto emerso dallo studio del ricercatore Rafael de Cabo, presso il National Institute on Aging del National Institutes of Health negli Stati Uniti, la cui ricerca è stata riportata dalla rivista Cell Reports.

Dai topi agli esseri umani?

Anche se ancora non è dimostrato che gli effetti miracolosi della proteina in questione abbiano la stessa incidenza sull’organismo degli esseri umani,  quello che è certo è che gli studi hanno messo in luce una sorprendente relazione di causa ed effetto tra l’attivazione della proteina e la riduzione della massa grassa nei topi, oltre che un allungamento dello loro vita media.

In realtà le proprietà di rallentamento dei processi metabolici legati all’invecchiamento erano già state in precedenza associate a questa eccezionale proteina, ma l’esperimento rappresenta comunque una novità per i suoi risultati straordinari: nei topolini, alimentati con 100mg/Kg di Sir 1720, è stato riscontrato un evidente miglioramento della massa muscolare e delle capacità motorie, parallelamente ad un miglioramento della durata della vita stimato del 8,8%.

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Dunque si potrà legittimamente sperare in una vita più lunga grazie a Sir 1720?
Al momento sembra prematuro parlare di elisir dell’eterna giovinezza, anche se i media ne hanno dato notizia in questi termini.

Come sempre quando si tratta di esperimenti scientifici, prima di avere risultati inconfutabili bisognerà valutare gli effetti sull’uomo. Certo è che le speranze riposte nella miracolosa proteina sono alte. Anche se, stando a una recente ricerca canadese, per vivere più a lungo basterebbe essere felici.