La tecnologia eye-tracking è un pericolo per la privacy?

Dai Google Glass alle meraviglie dell’ultimo Samsung Galaxy S4. Quanto valgono i nostri occhi? 

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Era uno dei rumor più interessanti del Galaxy S4 che poi si è scoperto essere vero. Sebbene l’ultimo nato in casa Samsung utilizzi una tecnologia più vicina allo scrolling che al tracciamento visivo, l’American Civil Liberties Union pensa ci siano gli estremi per verificare se questo tipo di tecnologia può essere un rischio per la privacy. In effetti, anche se la tecnologia è diversa e ancora non vi è sul mercato un pericolo di un eye-tracking pubblico, il suo potenziale impatto sulla privacy è enorme.

Dietro la pupilla c’è tutto

Una volta che la tecnologia di tracciamento oculare sarà ultimata – spiega a Mashable John Villasenor, Professore di Ingegneria Elettrica dell’Università della California – potrà raccogliere informazioni e trasmettere non solo quello che si legge online, ma anche il modo in cui leggiamo. Cosa succederebbe se i nostri occhi indugiassero su una pubblicità online oppure su un giornale cartaceo mentre siamo intenti nella lettura? Ci sono parole o frasi che tendiamo a saltare, ignorare o a considerare più di altre, il che potrebbe rappresentare un grosso guaio per noi“. Il problema, secondo Villasenor, è che le aziende produttrici di tali software o hardware (leggi Google Glass), potrebbero vendere i dati raccolti ad agenzie pubblicitarie, brand e analisti di mercato. Potenzialmente tutto quello che facciamo durante il giorno è indice delle nostre preferenze e modalità di fruizione di contenuti. Siete pronti per un futuro in cui, realmente, i nostri occhi “parleranno”?

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