Coldiretti ha stilato la classifica dei prodotti la cui importazione, a svantaggio del consumo di prodotti locali, provoca maggiore inquinamento

Mangiare frutta fuori stagione ha un costo per l’ambiente non indifferente. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti, che ha stilato una classifica degli alimenti “più inquinanti”, in occasione della Giornata dell’Ambiente (5 giugno).

La top 10 dei prodotti che provocano maggiore inquinamento

Al primo posto nella classifica dei prodotti che provocano indirettamente il maggior impatto ambientale troviamo le ciliege del Cile. Coldiretti ha stimato che per un chilo di questo frutto che finisce sulle tavole degli italiani debbono essere percorsi 12mila km. Ciò implica un consumo di 6,9 kg di petrolio e l’emissione di 21,6 kg di anidride carbonica. La stessa cosa vale per le rose dell’Ecuador, che sono legate anche a fenomeni di sfruttamento del lavoro e uso di pesticidi pericolosi, o i fagiolini egiziani.

La classifica

1) Ciliegia dal Cile

2) Mirtilli dall’Argentina

3) Asparagi dal Perù

4) Noci dalla California

5) Rose dall’Ecuador

6) More dal Messico

7) Anguria dal Brasile

8) Meloni di Guadalupa

9) Melograni da Israele

10) Fagiolini dall’Egitto

Coldiretti consiglia quindi di consumare prodotti locali, di stagione e a chilometri zero.”Fare la spesa con attenzione all’ambiente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavoro in Italia in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente dell’associazione, Roberto Moncalvo.

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