Le donne del Belpaese hanno uno stile di vita più sano, una dieta più equilibrata e sono molto attente alla prevenzione. Il rovescio della medaglia? Sono più pigre e ipocondriache, anche se affrontano i malesseri con un certo ‘stoicismo’.

Questo è quanto emerge dai dati dell’Osservatorio AstraZeneca, che ci restituisce un quadro completo dell’attenzione prestata dagli italiani sull’argomento salute.

Seconde soltanto alle spagnole

Ma vediamo, dati alla mano, qual è il profilo della donna italiana media, che emerge dalle statistiche.
Dall’indagine risultano essere le più ipocondriache d’Europa dopo le spagnole, tanto che il 29%, alle prime avvisaglie di un malessere pensa subito al peggio, ovvero che si tratti di una malattia grave. Le meno apprensive sembrano essere tedesche (20%), inglesi e svedesi (23%). Sul versante maschile sono invece in testa tedeschi e spagnoli, mentre gli inglesi mantengono la loro proverbiale calma e sono meno ansiosi (15%), davanti a italiani (17%) e svedesi (20%).

Nonostante il primato di ipocondria, le italiane si riscattano sulla sopportazione al dolore, risultano tra le più stoiche d’Europa, più resistenti di svedesi (30% resta a letto), inglesi (25%) e tedesche (24%), e seconde solo alle spagnole (17%).

4 su 5 hanno un’elevata soglia di sopportazione del malessere, che non incide più di tanto sulle normali attività quotidiane, mentre solo il 19% dichiara di non alzarsi dal letto.

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Italiane le meno ‘digitali’ in tema salute

Quante di voi al primo sintomo di malessere si fiondano su Internet a digitare nel motore di ricerca le parole chiave associate alla presunta malattia?

Anche se siete solite farlo, dalle statistiche sembra che complessivamente le italiane siano le più scettiche nei confronti del web come mezzo per autodiagnosticare patologie (la cosiddetta cybercondria): si fidano di più del poprio medico e il 38% va subito dal dottore quando non si sente bene, mentre ‘solo’ il 25% prima di andarci cerca di capire che cos’ha navigando in Internet. Le più “digitali” sono invece svedesi (l’83% predilige la ricerca online piuttosto che recarsi dal dottore di fiducia), inglesi e tedesche.

Pigre e più svogliate, il 57% delle italiane non pratica nessuna attività sportiva, mentre in tema prevenzione la donna italiana è molto attenta: almeno una volta all’anno 3 su 4 fanno analisi di controllo generali (contro il 62% degli uomini), più di una su due fa una visita di routine con il proprio dentista, oculista e ginecologo e circa la metà si ricorda di fare gli esami per la prevenzione dei tumori. Una su tre tuttavia afferma di non sottoporsi mai (o quasi) a una visita ginecologica. Peggio invece sono gli uomini, dove il 61% dichiara di non andare dall’andrologo.

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Questo il commento di Valentina Saffioti, direttore comunicazione di AstraZeneca Italia, riguardo all’indagine: “Sono dati importanti, che devono spingere chiunque operi nel sistema salute a considerare queste differenze, con il grande obiettivo di ridurre sempre più i comportamenti dannosi per la popolazione, migliorando così la salute delle persone e indirettamente la loro qualità di vita”.