Le tecnologie cloud IAM potrebbero convertire le aziende più scettiche in sostenitrici dei servizi cloud

Secondo un’indagine paneuropea condotta dalla società di ricerca Quocirca per CA Technologies su figure aziendali manageriali in ambito business e IT, le soluzioni IA basate su cloud infonderebbero nelle organizzazioni italiane diffidenti rispetto al cloud computing la fiducia necessaria ad adottare i servizi cloud e a diventarne convinte sostenitrici

CA Technologies ha annunciato i risultati di una ricerca paneuropea indipendente secondo la quale la tecnologia cloud di Identity & Access Management (IAM) infonderebbe nelle organizzazioni italiane, prevenute verso il cloud computing, la fiducia necessaria ad adottare dei servizi cloud e a diventarne forti sostenitrici. Lo studio, realizzato per conto di CA Technologies dalla società di ricerca Quocirca, rivela in modo chiaro e puntuale che in tutte le realtà aziendali la principale barriera all’adozione del cloud computing è rappresentata dalla sicurezza dei dati, con l’ulteriore aggravante che il 90% delle aziende italiane prevenute verso il cloud non ritiene di avere le competenze o le risorse (80%) necessarie per operare i servizi cloud in totale sicurezza. Un modello IAMaaS (“IAM as-a-service”) on-demand potrebbe servire ad abbattere tali barriere in quanto contribuirebbe a eliminare le perplessità sulla sicurezza delle aziende ‘cloud-scettiche’ e ad abbattere i costi di gestione. Circa il 73% delle aziende italiane inclini all’adozione del cloud reputa che molti servizi di security, compreso il Single Sign On (SSO) e la gestione federativa delle identità e degli accessi, andrebbero erogati tramite un modello IAMaaS o ibrido.

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L’indagine, intitolata “The Adoption of Cloud-Based Services – Increasing confidence through effective security”, è stata condotta su 337 dirigenti aziendali e manager informatici di società medio – grandi operanti in svariati settori nei seguenti Paesi: Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Israele, Paesi Bassi, Scandinavia e Regno Unito.

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“Questo studio evidenzia in che modo la tecnologia IAM potrebbe aiutare anche le aziende italiane più diffidenti a superare i timori sulla sicurezza e sull’allocazione delle risorse dedicate alla messa in sicurezza dei servizi cloud accelerando così l’adozione del modello cloud,” afferma Antonio Rizzi, Senior Director Practice Services Security Solutions di CA Technologies. “Lo IAMaaS on-demand in particolare potrebbe aiutare le realtà italiane a guadagnare efficienza, incrementare la produttività della forza lavoro e migliorare la customer satisfaction; allo stesso tempo ne proteggerebbe le risorse digitali (siano esse on-premise o su cloud), riducendo i rischi, abbattendo i costi amministrativi e migliorando l’agilità dell’IT grazie alla flessibilità di deployment in ambienti on-premise e cloud”.

In Italia è largamente diffusa la convinzione che il cloud stia ormai diventando il modello predominante per erogare i servizi informatici di base, come attesta il 72% dei soggetti italiani intervistati, che ha dichiarato di utilizzarli ovunque possibile o come complemento alle risorse IT interne, contro una media europea del 57%. Eppure il 28% delle aziende italiane, ancora arroccate su posizioni di scetticismo, evita i servizi cloud-based, li blocca tout court o al massimo li valuta caso per caso.

Gli ostacoli più grandi all’adozione dei servizi cloud da parte delle imprese italiane diffidenti nei confronti del cloud ruotano attorno alla sicurezza delle informazioni: le potenziali minacce al possesso dei dati rappresentano una grossa fonte di preoccupazione (annoverata fra le ‘Top 3’ dal 70% degli intervistati), seguite da preoccupazioni sulla riservatezza (50%) e sulla conformità alle normative sulla tutela dei dati (30%). In altre parole, qualora venissero aiutate a implementare i servizi cloud con la dovuta sicurezza, molte di queste società potrebbero superare gli ostacoli percepiti e sfruttare le potenzialità positive del cloud computing.

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Sempre secondo i risultati emersi dallo studio, le aziende italiane favorevoli al cloud riconoscono la necessità di attuare un numero sufficiente di controlli di sicurezza per erogare servizi cloud sicuri: la possibilità di collegare tramite policy identità e fruizione dei contenuti, filtrare i contenuti in ingresso/uscita e le funzionalità IAM figurano ai primi posti della lista dei desiderata – aspetti invece sostanzialmente sottovalutati dalle aziende scettiche rispetto al cloud. In effetti, l’81% dei soggetti italiani propensi al cloud dispone già di un sistema IAM, contro il 60% di quelli contrari. Analizzando ancora più a fondo si scopre che il 62% delle organizzazioni italiane favorevoli al cloud computing adotta un modello IAMaaS o un componente on-demand abbinato a uno IAM on-premise (implementazione ibrida), contro il 50% delle aziende contrarie al cloud. Il modello IAMaaS – afferma lo studio – è cruciale per l’erogazione dei servizi cloud: l’81% delle imprese italiane favorevoli al cloud ritiene che il sistema IAM sia importante per il provisioning/de-provisioning dell’accesso alle applicazioni SaaS e ad altre risorse on-demand, rispetto al 50% di quelle non favorevoli.

Questa indagine offre notizie confortanti ai service provider: l’unico ostacolo a un’adozione diffusa dei servizi cloud da parte delle aziende italiane sfavorevoli al cloud sembrerebbe essere la mancanza di professionalità e il numero delle risorse da dedicare alla protezione della propria “nuvola”. Introducendo una soluzione IAMaaS on-demand come CA CloudMinder, i service provider potrebbero garantire anche alle aziende più scettiche un accesso sicuro alle applicazioni on-premise e cloud. Con un’unica mossa, i service provider eliminerebbero i due principali vincoli a un’adozione generalizzata dei servizi cloud da parte delle imprese italiane sfavorevoli al cloud: la security e la disponibilità delle risorse. I soggetti meno favorevoli avrebbero inoltre la flessibilità di poter migrare ‘a consumo’ (“pay-as-you-go”) verso le applicazioni cloud secondo i loro tempi, incentivando così l’adozione di ulteriori servizi cloud.

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“La conclusione di questa ricerca è che cloud genera cloud,” ha dichiarato Bob Tarzey, Analyst e Director di Quocirca. “Le aziende che hanno una percezione negativa dei servizi cloud non sono di per sé contrarie a questo modello, ma sono piuttosto frenate da preoccupazioni relative alla mancanza degli skill e delle risorse necessarie per mettere in sicurezza tali servizi. Una piattaforma IAMaaS basata su cloud potrebbe consentire a questi soggetti una gestione rapida ed efficiente delle identità, offrendo l’accesso sia a servizi SaaS che ad applicazioni on-premise. Con un po’ d’aiuto e incoraggiamento, le aziende oggi sfavorevoli al cloud potrebbero essere le prime ad adottarlo domani”.