Internet. Oggi voto sull’emendamento-censura dell’On. Fava.

Blogger, giornalisti, associazioni ed imprenditori scrivono ai parlamentari per chiederne l’abrogazione

Sono oltre 400 i blogger, le associazioni, i giornalisti e gli imprenditori che hanno inviato una mail a tutti i deputati per chiedere che oggi, giorno in cui è calendarizzato l’esame della legge comunitaria, venga abrogata la norma censura proposta dall’On. Fava (Lega Nord).

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Nelle scorse settimane deputati e senatori di quasi tutti i gruppi (Fli, Gruppo Misto, IDV, PD, PDL e Radicali) hanno presentato alla Camera emendamenti volti ad abrogare tale norma che, in contrasto con le direttive europee, vuole obbligare i siti web a controllare preventivamente i contenuti pubblicati dagli utenti, rimuovendoli in base ad una semplice segnalazione di una parte interessata.

L’emendamento dell’On. Fava (Lega Nord) prevede il ribaltamento del principio garantista in Rete introducendo l’obbligo per gli hosting provider (inclusi siti come Google, Yahoo, Facebook) di rimuovere contenuti in seguito alla semplice richiesta di una parte interessata; tale privatizzazione della giustizia è destinata ad ampliare i già documentati abusi da parte dei detentori di diritti d’autore, anche per l’esistenza di complesse e numerose eccezioni, dal diritto di cronaca all’uso ai fini didattici.

L’approvazione dell’emendamento dell’On. Fava alla Legge Comunitaria 2011 consentirà a multinazionali e monopolisti dell’informazione e dei contenuti italiani di mettere in piedi vere e proprie polizie del Web. Una SOPA italiana che avrà l’effetto di incentivare la rimozione selvaggia dei contenuti di siti profit o non-profit come Wikipedia, Youtube, Google o Facebook.

Per questo nella lettera promossa da Luca Nicotra, segretario dell’Associazione Agorà Digitale, si avanzano ai parlamentari due richieste. “Innanzitutto” – si legge nel testo – “le chiediamo di apporre la sua firma su tali emendamenti o quantomeno su alcuni di essi, per dare forza alla richiesta di abrogazione in modo che sia chiaro che la difesa del web, non come luogo di assenza di regole, ma come risorsa anche per l’informazione è condivisa da tutti gli schieramenti politici”. In secondo luogo si chiede il sostegno ad un emendamento presentato dall’On. Marco Beltrandi (Radicali) “che potrebbe non solo sventare gli esiti nefasti dell’emendamento Fava ma anche chiarire la situazione rispetto ad interpretazioni date dalla più recente giurisprudenza di merito che non sono lontane dal senso dell’emendamento Fava”.

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Di seguito il testo completo della lettera:

Gentile Onorevole

Deputati e senatori di quasi tutti i gruppi (Fli, Gruppo Misto, IDV, PD, PDL e Radicali) hanno presentato alla Camera emendamenti volti ad abrogare dalla legge comunitaria (all’ordine del giorno nella giornata di oggi) l’emendamento dell’On. Fava, che, in contrasto con le direttive europee vuole obbligare i siti web a controllare preventivamente i contenuti pubblicati dagli utenti, rimuovendoli in base ad una semplice segnalazione di una parte interessata. Se è importante la difesa del diritto d’autore questa non può avvenire a scapito dei diritti degli utenti e degli hosting provider (siti come Wikipedia, Google, Facebook) che saranno costretti ad una rimozione “selvaggia” di contenuti.

Cosa le chiediamo

1) Innanzitutto le chiediamo di apporre la sua firma su tali emendamenti o quantomeno su alcuni di essi, per dare forza alla richiesta di abrogazione in modo che sia chiaro che la difesa del web, non come luogo di assenza di regole, ma come risorsa anche per l’informazione è condivisa da tutti gli schieramenti politici. Le chiediamo inoltre di annunciare la sua contrarietà a tale emendamento rispondendo a questa email.

2) Nonostante la normativa garantista alcune recenti sentenze avevano interpretato la normativa in modo restrittivo. È stato quindi presentato dall’On. Marco Beltrandi un emendamento che potrebbe non solo sventare gli esiti nefasti dell’emendamento Fava ma anche chiarire la situazione rispetto ad interpretazioni date dalla più recente giurisprudenza di merito che non sono lontane dal senso dell’emendamento Fava. Per approfondire un documento elaborato dall’Avv. Marco Scialdone, responsabile del Team Legale di Agorà Digitale

Internet è e sarà una risorsa fondamentale per la nostra democrazia e deve essere tutelata.

Cordialmente,

Luca Nicotra, Segretario di Agorà Digitale.

e altre 400 associazioni, giornalisti, blogger, imprenditori firmatari della petizione all’indirizzo http://www.agoradigitale.org/no-fava

 

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