Lo strano vocabolario internet dell’FBI

Il web è pieno di termini strani e neologismi che non useremmo altrove. Per questo i federali hanno creato un glossario per capirli

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Ci sono volute 83 pagine per completare l’attuale mondo dei termini “strani” usati su internet. Si tratta del lavoro svolto dai membri dell’FBI che hanno raccolto circa 3.000 termini diversi in un documento pubblico e liberamente accessibile grazie alla richiesta del Freedom of Information che ha postato il PDF. Nonostante il documento abbia come titolo “Twitter shorthand“, all’interno si possono trovare termini utilizzati globalmente sul web e non solo sulla piattaforma di microblog. Come spiega l’ufficio dell’FBI che ha compilato il gloasario, l’Intelligence Research Support Unit, si tratta di un primo tentativo di standardizzare il linguaggio di internet, con parole e abbreviazioni divenute famose grazie al boom dei social network e dei servizi di chat.

Capire internet

L’obiettivo dell’FBI è quello di cercare di comprendere le dinamiche della rete, soprattutto quelle che sottendono le piattaforme di chat e i servizi social, dove gli utenti sono più portati ad utilizzare abbreviazioni e termini inventati. Un esempio? Il più semplice è LOL, usato da più di un decennio, oppure ALOTBSOL (“always look on the bright side of life”), certamente meno usato in Italia ma pur sempre nell’elenco dei federali. Il dubbio è se è utile tracciare questi neologismi per aiutare lo svolgimento delle indagini online. Tuttavia lo sforzo dell’FBI, di entrare all’interno della cultura tech del millennio, è sicuramente encomiabile, se non altro per aver pubblicato un dizionario che mette in luce la creatività degli utenti della rete.

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