L’astronauta Luca Parmitano ha ricordato con nostalgia la sua esperienza nello Spazio durante il Post Flight Tour della missione Volare e ha sottolineato il ruolo importante dell’Italia nel settore aerospaziale

L’astronauta Luca Parmitano è tornato a parlare della sua esperienza nello spazio in occasione del Post Flight Tour della missione Volare nella sede dell’Asi a Tor Vergata (Roma). Accompagnato dai colleghi Fyodor Yurchikhin e Karen Nymberg, che ha mostrato al mondo come farsi uno shampoo a gravità ridotta, il pilota collaudatore dell’Esa ha ricordato con nostalgia i momenti passati sulla Stazione Spaziale Internazionale e ha sottolineato l’importante ruolo dell’Italia nel settore aerospaziale continentale.

“Nello spazio tutto era straordinario”

“Mi manca la vita nello spazio. – ha raccontato Parmitano – Oggi mi sembra straordinario tutto quello che prima, nella vita mi appariva ordinario”. In seguito l’astronauta ha parlato del ruolo primario del nostro Paese. “L’Italia – ha continuato Parmitano – ha costruito oltre la metà della Stazione Spaziale. Abbiamo avuto molti astronauti, abbiamo portato in orbita tecnologie all’avanguardia e dobbiamo credere in queste nostre capacità”.

Il pilota catanese ha anche ricordato i problemi che gli hanno impedito di effettuare una seconda passeggiata spaziale. “E’ stata un’avaria meccanica di un sistema molto complesso della mia tuta – ha spiegato Parmitano – ma il mio incidente è stato un ottimo giorno per le attività spaziali perchè abbiamo capito che può verificarsi un’avaria del genere, cosa che non conoscevamo prima, l’abbiamo studiata e tecnicamente è stata risolta. Ora sappiamo che non accadrà più”.

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Infine Parmitano, che sarà ambasciatore dell’Italia per il semestre europeo, ha ringraziato la moglie per il suo continuo sostegno nei 166 giorni a bordo della Iss e ha fatto il suo in bocca al lupo a Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana a mettere piede sulla Stazione Spaziale Internazionale.