Al via il nuovo Osservatorio Assintel dei profili professionali nell’IT

La crisi economica nell’IT si fa sentire con intensità diverse: è pesante, se guardiamo alle tariffe professionali, che crollano fino al 15%. Sembra invece lieve se ci riferiamo alle retribuzioni, che in media crescono quasi del +3%, e all’occupazione, che si attesta ad un +1,2%. Ma attenzione: gli aumenti sono per lo più dovuti ai rinnovi programmati dei contratti nazionali, mentre il dato occupazionale non rileva le tante aziende cha hanno dovuto chiudere, il taglio alle consulenze, né lo slittamento verso quelle forme di lavoro atipiche che raggiungono quota 14%.

Questi sono alcuni dei principali risultati emersi durante la presentazione dell’Osservatorio dei profili professionali nell’IT, con il quale Assintel (l’associazione nazionale delle imprese ICT) ha aperto una profonda riflessione sulle dinamiche del mercato del lavoro IT, per comprendere il suo andamento rispetto al contesto attuale di crisi e gettare le basi per un suo miglioramento.

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A fianco di Assintel hanno collaborato IDC, che ha elaborato l’indagine retributiva delle aziende IT e l’Osservatorio sulle tariffe professionali IT, OD&M, che ha presentato le retribuzioni dei profili IT nell’intero mercato, e AICA che ha riletto le figure professionali sulla base dello standard europeo EUCIP.

“In un momento di crisi economica conclamata, il fattore umano viene solitamente percepito come un costo da tagliare. Ma per l’IT questo è un rischio troppo alto da correre, perchè il valore dei talenti e della conoscenza è l’asset principale sul quale si sviluppa il nostro settore”, così  ha commentato Giorgio Rapari, Presidente di Assintel.

“E’ per questo che dobbiamo cogliere questa crisi come opportunità, per fermarci e riflettere in sinergia su come creare migliori dinamiche del mercato del lavoro: nel perimetro del CCNL del Terziario occorre stabilire una cornice che includa le esigenze specifiche del settore ICT, diventando catalizzatore per l’inquadramento omogeneo dei dipendenti di tutte le aziende che operano nel settore”.

Questo è il piano di lavoro che Rapari ha voluto evidenziare con forza durante la Tavola rotonda, in cui hanno partecipato anche Francesco Rivolta, Presidente della Commissione Lavoro di Confcommercio, Marco Rossi, Funzionario Filcams/CGIL Nazionale del Settore IT e Gianni Rodilosso, Segretario Nazionale UILTuCS/UIL.

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“E questo deve necessariamente includere un focus bilaterale sulla formazione delle competenze, che si lega inscindibilmente alla valorizzazione – anche economica – dei talenti”, ha continuato Rapari. “E’ tempo di ridiscutere le modalità attraverso le quali i fondi interprofessionali come FOR.TE erogano la formazione finanziata, per poter offrire alle micro e piccole imprese dei voucher formativi da spendere secondo le loro esigenze”.

I RISULTATI NEL DETTAGLIO

Aziende IT: retribuzioni in tenuta, male i collaboratori

Le retribuzioni 2009 nelle aziende IT, secondo il campione analizzato da IDC, crescono di quasi il 3% rispetto allo scorso anno, grazie principalmente ai rinnovi contrattuali. Queste le medie annue lorde: +2,8% per i dirigenti, con 85.747 euro e un’età media di 47 anni; +2,7% per i Quadri, con 51.494 euro e un’età media di 42 anni; +2,4% per gli impiegati, a quota 28.625 euro e 35 anni d’età.

Migliori i valori per chi adotta il CCNL del Terziario/Commercio (sono il 76% delle aziende IT): quasi 20.000 euro annui in più per i Dirigenti (90.840) rispetto al CCNL Metalmeccanico (70.607), che diventano 5.000 per i Quadri (52.568 CCNL Terziario contro i 47.203 per CCNL Metalmeccanico) e circa 2.000 per i livelli impiegatizi (29.166 contro 27.370).

Discorso a parte merita la categoria dei collaboratori, che in questo periodo di crisi economica costituisce la vera camera di compensazione per un taglio dei costi nelle aziende. Salgono dall’8% dello scorso anno all’attuale 14%. A livello retributivo sono il fanalino di coda: con 23.932 euro crescono solo del +0,4%, persino al di sotto del tasso di inflazione.

A livello di aree funzionali, i meglio retribuiti sono i Dirigenti delle HR (€ 95.456), i Quadri dell’area Commerciale (€ 54.939) e gli Impiegati della Ricerca & Sviluppo (€ 31.244). I peggio retribuiti sono i Dirigenti del Dipartimento IT interno (€ 68.955), i Quadri Commerciali (€ 54.939) e gli Impiegati dell’Amministrazione (€ 26.531).

Si conferma sensibile il divario di genere: le donne sono il 31% del campione, ma solo il 2% accede ai ruoli dirigenziali, con livelli retributivi inferiori in media di quasi 20.000 euro annui (66.700 € contro i 85.747 dei colleghi). Questa differenza, seppure meno marcata, si rileva anche per tutti gli altri livelli di inquadramento.

Occupazione nelle aziende IT: in tenuta, ma con redistribuzioni accentuate

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La crescita netta del +1,2% non deve ingannare: l’indagine è fatta sulle aziende attive, dunque non rileva le tante cessazioni che hanno provocato emorragie occupazionali, il taglio dei contratti di consulenza dovuti al congelamento dei progetti, e nemmeno lo slittamento di tanti contratti dal tempo indeterminato alla collaborazione atipica (14% sul totale, rispetto all’8% dello scorso anno).

Il dato positivo è frutto, infine, di tre profili comportamentali: il 43% del campione è a crescita zero, il 19% è in decrescita occupazionale e infine il 38% presenta un turn over positivo.

Benefit e retribuzione variabile

Il più diffuso è il superminimo: il 46% delle aziende lo offre ai propri dipendenti. Il 24% offre premi legati al raggiungimento degli obiettivi, il 21% premi ad personam. Mentre benefici extracontrattuali come cellulari aziendali, auto, PC e convenzioni sono proposti dal 54% delle aziende.

Per quanto riguarda la retribuzione variabile, invece, essa cresce in funzione del livello contrattuale. Il 62% delle aziende intervistate offre una retribuzione variabile ai propri Dirigenti, che incide per il 25% della retribuzione totale. Tale cifra scende al 56% per i Quadri (incide per il 18% sullo stipendio) e al 37% per gli Impiegati (copre il 13% del valore totale).

Le figure IT nel mercato: meglio pagate al Nord e se lavorano in aziende non IT

Questo il dato che colpisce di più dall’analisi fatta da OD&M per Assintel: gli impiegati IT del Nord Italia guadagnano fino al 18% in più dei colleghi del Sud. E gli stipendi medi delle figure IT nelle aziende non IT sono maggiori, dal 5% al 9% in più.

Tra i livelli dirigenziali, le retribuzioni più elevate sono percepite dal Direttore dei Sistemi Informativi (98.194 euro), dall’EDP Manager (93.971 euro) e dal Key Account Manager (90.598 euro), con un livello inferiore del 9% per le aziende IT.

Penalizzante anche la ridotta dimensione aziendale: nella piccola impresa i dirigenti guadagnano il 18% in meno rispetto a coloro che operano in grandi aziende. Tra i Quadri, le retribuzioni medie più elevate sono per il Responsabile Commerciale (54.250 euro), EDP Manager (52.863 euro) e Key Account Manager (52.432 euro).

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Seguono Responsabile Sistemi Informativi (51.666 euro) e Security Engineer (51.627 euro) e Responsabile Sviluppo Software (51.233 euro). La Retribuzione Variabile interessa circa il 45% degli individui e incide sulla Retribuzione Base nei tra il 9% e il 12%. Si nota inoltre una costante differenza media poco superiore ai 2.000 euro lordi a favore dei Quadri che operano nei settori diversi dall’ ICT rispetto agli addetti del settore.

Nel segmento degli Impiegati la figura meglio retribuita è il Key Account Manager (37.040 euro); seguono l’Architect Engineer (36.000 euro), il Project Leader (34.687 euro), il Capo Centro EDP (33.561 euro), l’EDP Manager (33.015 euro) e il Responsabile Sviluppo Software (32.034 euro).  L’ampia diffusione di Internet e di competenze legate al Web mantiene invece a livelli piuttosto bassi le retribuzioni dei Web Developer (22.801 euro).

La retribuzione variabile riguarda un terzo di essi e incide per l’8-9% sulla Retribuzione Base. Come per i Quadri, l’appartenenza a un settore “non ICT” è premiante e porta un vantaggio medio ai profili analizzati pari a circa il 5% in più in busta paga.

Tariffe professionali in caduta libera: ecco i dati del nuovo Osservatorio di Assintel, fruibile da tutti gli associati sul sito www.assintel.it

Politiche di downpricing, ricontrattazione degli ordini, gare con la PA spinte ai limiti, ristrutturazione dei team di lavoro dei progetti IT: questi sono i fattori principali che stanno da qualche anno spingendo al ribasso le tariffe IT e che nel 2009 la crisi economica ha particolarmente accentuato.

Crolla del -15% la tariffa del Capo progetto, attestandosi a 538 €/giorno, ma segue una caduta già consistente dell’8% nello scorso anno. Giù del -7% i Programmatori (256 €/giorno) e del -6,6% gli Analisti senior (512 €/giorno). Più contenute, tra il -3 e il -5%, le perdite per il Programmatore senior (291 €/giorno), l’Analista programmatore (338 €/giorno) e l’Analista (418 €/giorno).

In calo anche le figure consulenziali: -6,5% per il Consulente junior (501 €/giorno) e -7,8% per il Consulente master (916 €/giorno). Tuttavia questi dati risentono della dimensione dell’azienda cliente: più essa è grande, più il calo è consistente, fino ad arrivare ad un -11,2% per i clienti oltre i 1000 addetti.