Alcatel-Lucent annuncia i risultati del secondo trimestre

Alcatel-Lucent Lucent ha annunciato i risultati del secondo trimestre.

Questi i dati principali:

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Ricavi per 3.905 milioni di euro: in riduzione del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in aumento sequenziale dell’8,5% rispetto al primo trimestre 2009.

Margine lordo rettificato di 1.293 milioni di euro, pari al 33,1% dei ricavi

Risultato operativo rettificato di – 62 milioni di euro, pari al –1,6% dei ricavi

Utile netto di 14 milioni di euro, pari a 0,01 euro per azione, comprese poste una tantum

Cash-flow operativo pari a –287 milioni di euro

Debito / Cassa: Saldo netto di 28 milioni di euro al 30 giugno 2009

Guidance confermata per l’esercizio 2009 attorno al break-even a livello di risultato operativo rettificato


I commenti del CEO

Ben Verwaayen, Chief Executive Officer di Alcatel-Lucent ha così commentato i risultati:

“A livello generale, sono soddisfatto dei progressi che abbiamo compiuto nel trimestre. Abbiamo annunciato un importante accordo di co-sourcing / e approccio al mercato congiunto con HP; abbiamo concluso la transazione riguardante la partecipazione in Thales. La volontà dei clienti di collaborare con Alcatel-Lucent per le soluzioni next-generation continua a crescere”.

“In termini operativi, vediamo una tendenza positiva riguardante i ricavi, il margine lordo e i costi operativi”

“Per quanto riguarda le prospettive, le condizioni del mercato restano difficili e gli operatori continuano a essere selettivi nelle loro decisioni d’investimento. Rinnoviamo pertanto la nostra opinione per una flessione per il 2009 del mercato di nostra competenza compresa tra l’8 e il 12% a tassi di cambio costanti. Per quanto riguarda il secondo semestre, prevediamo di conseguire il nostro obiettivo di un risultato operativo rettificato attorno al punto di pareggio, grazie a ulteriori miglioramenti dei nostri margini e della struttura dei costi”.

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I ricavi del secondo trimestre sono diminuiti del 4,8% rispetto all’anno precedente e aumentati dell’8% rispetto al trimestre precedente.

A valuta costante, i ricavi sono diminuiti del 10,5% su base annuale e aumentati del 10,5% su base sequenziale. Il segmento Carrier (operatori di tlc) ha registrato un calo a due cifre dei ricavi, causato principalmente dall’accesso su rete fissa, tecnologie di switching e reti ottiche terrestri. I ricavi del wireless sono diminuiti con percentuale in singola cifra vicina al 5 per cento: una variazione assai inferiore a quella riportata nel primo trimestre, grazie ad una crescita sostenuta nel W-CDMA e al recupero del CDMA. I ricavi del settore Enterprise hanno continuato a scendere in doppia cifra.

I ricavi del Software applicativo sono saliti ad un ritmo nella parte bassa della singola cifra mentre quelli dei Servizi sono cresciuti nella parte alta della singola cifra percentuale.

Da un punto di vista geografico, i ricavi sono diminuiti in doppia cifra in Europa e nel Resto del Mondo, mentre sono rimasti stabili on Nord America a valori riportati (in diminuzione del 13% tenuto conto delle variazioni dei cambi euro / dollaro), con un sostanziale miglioramento rispetto al primo trimestre. Infine, l’area Asia – Pacifico è tornata a crescere, spinta da Cina e India.

Il risultato operativo rettificato è negativo per 62 milioni di euro, pari al –1,6% dei ricavi.

Il margine lordo rettificato è stato il 33,1% dei ricavi, contro il 34,9% dell’anno precedente e il 31,5% del trimestre precedente. La riduzione su base annua del margine lordo è dovuta principalmente ai volumi, al mix prodotti / aree geografiche, al rafforzamento del dollaro e alla mancata ripetizione dei guadagni di capitale riportati nel corrispondente trimestre dell’anno precedente (impatto di 50 punti base sul margine lordo).

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L’incremento sequenziale rispetto al trimestre precedente, invece, è stato favorito dai volumi e dal mix di prodotto. Le spese operative sono aumentate dell’1,1% su base annua, a causa della forte riduzione della capitalizzazione delle spese di Ricerca e Sviluppo e dal recupero del dollaro. Su base sequenziale, le spese operative sono invece diminuite del 2,3%, riflettendo in larga misura le iniziative continue intraprese dall’azienda per la riduzione dei costi.

L’utile netto riportato (quota di competenza di gruppo) è stato di 14 milioni di euro, pari a 0,01 euro per azione.

Tre poste una tantum hanno influenzato il risultato netto (riportato e rettificato). SI tratta di un capital gain di 255 milioni sulla vendita della partecipazione azionaria di Thales; di una perdita prima delle imposte di 175 milioni di euro (107 milioni di euro dopo le imposte) relativa al cambio del valore sottostante del debito convertibile di Lucent al 2,875% Serie A; di un contributo positivo per 129 milioni di euro esente da imposta per attività cessate relativo alla clausola di earn-out sulla vendita nel 2007 delle attività satellitari a Thales. L’impatto netto dopo le imposte di queste tre voci è stato di 277 milioni di euro, pari a 0,12 euro per azione.

Il saldo netto debito / cassa è stato di +28 milioni di euro contro –841 milioni di euro al 31 marzo 2009.

La riduzione sequenziale nel debito netto per 869 milioni di euro riflette in primo luogo i proventi dalla vendita della partecipazione in Thales per 1.566 milioni di euro, in parte bilanciata da un cash-flow negativo per 287 milioni, uscite per oneri di ristrutturazione per 104 milioni di euro e una variazione nel valore sottostante del debito convertibile di Lucent 2023 per 165 milioni.

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Il flusso di cassa operativo negativo per 287 milioni è principalmente dovuto ad un incremento delle esigenze operative e del circolante per 385 milioni di euro. Quest’ultima posta (capitale circolante) è frutto di una significativa riduzione dei titoli di pagamento e cauzioni / anticipi di pagamento dei clienti (per 537 milioni) dei clienti rispetto agli elevati valori raggiunti nei trimestri precedenti e di una riduzione sequenziale nell’ammontare dei titoli a credito commerciali (factoring) per 111 milioni.

Un progresso è stato compiuto nella gestione del magazzino e dei titoli di pagamento, in particolare dello scaduto. L’azienda è impegnata ad accelerare questo sforzo nella seconda metà dell’anno.

Lo stato dei fondi pensione e assimilabili è negativo per 1.162 milioni a fine giugno, rispetto ai 545 milioni al 31 marzo.

La crescita sequenziale del disavanzo è originata principalmente dalla riduzione dei tassi di sconto utilizzati per i piani pensionistici e dei benefici post-pensionamento negli Stati Uniti, con variazione di circa un punto percentuale rispettivamente al 6,07% (pensioni) e 5,64% (Opeb o Other Post-retirement Employee Benefit).

Il patrimonio del piano è aumentato in dollari, riflettendo i guadagni nei mercati finanziari, ma è rimasto stabile in euro, a causa della discesa del dollaro verso l’euro nel trimestre.