Gli italiani ai tempi della crisi

La ricerca commissionata da NCR a BuzzBack Market Research fotografa un paese che affronta la crisi, ma a modo suo. Al centro dell’attenzione degli italiani il controllo delle spese e la richiesta di avvisi via sms

In tempo di crisi come si comportano gli italiani? NCR Corporation (NYSE: NCR), azienda leader nel mondo nelle soluzioni self-service per il settore retail e finanziario, ha commissionato a BuzzBack Market Research un’indagine globale su 16 paesi, coprendo tutti i cinque continenti, per indagare sulle abitudini di consumo in tempo di crisi dei cittadini dei diversi paesi nel mondo e degli italiani, che mostrano di affrontare le difficoltà economiche con una maggiore attenzione alle spese e ai pagamenti, cercando al tempo stesso di non rinunciare alle proprie abitudini.

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Quanto emerge dalla ricerca NCR mostra la volontà degli italiani a difendere i propri risparmi soprattutto con un maggiore controllo delle proprie spese.

Queste le modalità di pagamento gli italiani: il 36% di loro non ha dubbi, taglia tutte le spese considerate non indispensabili, contro una media europea che arriva appena al 24%.

Per avere un’idea più chiara dei soldi spesi il 34% degli italiani preferisce l’uso dei contanti al momento di pagare per tenere sotto controllo le spese, il 37% preferisce fare prelievi al bancomat di minore entità, se necessario più frequentemente. Da queste percentuali emerge chiaramente l’esigenza di sapere con esattezza come/quando e quanto si è speso, per evitare uscite impreviste e spese inutili. Sul viale del tramonto l’uso degli assegni bancari per effettuare pagamenti, solo il 6% degli italiani dichiara di farne uso in linea con la media europea del 7%.

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Un indicatore estremamente significativo è che il 31% dichiara di pagare le bollette non prima del giorno di scadenza, atteggiamenti che testimoniano cautela e prudenza nell’amministrare i propri soldi, ma soprattutto il tentativo di rimandare i pagamenti fin quando è possibile.

Questo è come gli italiani si comportano, ma che servizi vorrebbero come aiuto per “resistere” in tempo di crisi economica? Per attenersi a una maggiore attenzione nella gestione dei propri risparmi gli italiani evidenziano la necessità di un più facile accesso a un servizio di avvisi e alert, e in particolare, considerata l’alta propensione all’utilizzo del cellulare degli italiani, emerge uno spiccato interesse verso l’uso di sms di alert quando:

il proprio conto corrente si avvicina allo scoperto nel 30% dei casi; negli Stati Uniti la percentuale scende al 22%;
ci sono attività e movimenti sospetti sul proprio conto corrente per il 46% di loro contro il 7% dei canadesi;
si avvicinano pagamenti in scadenza da effettuare nel 30% dei casi, mentre i tedeschi apprezzano questo servizio solo nel 15% dei casi.

Il servizio di messaggistica di alert è importante anche per la possibilità di ricevere informazioni dalla propria banca per il 31% degli italiani, che vorrebbero anche – nel 24% dei casi – poter usare i chioschi self-service presenti presso le filiali per effettuare operazioni non legate alla gestione del denaro contante, come per la prenotazione di appuntamenti o per ricevere informazioni sul proprio conto corrente.

“La ricerca di BuzzBack Market Research ci ha dato uno spaccato di come la crisi viene percepita in Italia e negli altri paesi – commenta Flavio Ballarini, Amministratore Delegato di NCR Italia – Ne emerge un paese, l’Italia, che ha messo in atto alcune strategie per fare attenzione alle spese, che però mostra anche l’esigenza di ottenere strumenti che aiutino a controllare e difendere i propri risparmi. Le aziende devono perciò tenere presente che vincerà la competizione in tempi di crisi chi sarà in grado di offrire un’ampia gamma di soluzioni e servizi: dagli alert via sms, che gli italiani prediligono, o via mail, alle soluzioni self-service attraverso ATM o chioschi dedicati che portino un vantaggio al consumatore in termini di risparmio e qualità”.

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La ricerca NCR di BuzzBack Market Research è stata condotta su un campione di 16 paesi divisi in sei regioni, per un totale di 8.447 intervistati. Il campione rappresentativo europeo preso in considerazione è di 3.295 cittadini di Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Russia e Spagna.