I mercati emergenti rendono il business europeo sostenibile

Come Darwin ha dimostrato 150 anni fa, la diversificazione è la chiave per la sopravvivenza di ogni specie. La stessa cosa vale per il business. Nell’attuale congiuntura economica i business maggiormente colpiti dalla crisi sono stati quelli che avevano la maggioranza degli investimenti legati ad una sola economia regionale. In particolare, molti di quelli che hanno fatto affidamento sulle istituzioni finanziarie del mondo occidentale si sono trovati a dover lottare per sopravvivere.

I mercati emergenti sono sempre stati associati ad un certo grado di rischio ma, ironicamente, sono state proprio quelle aziende che hanno investito in questi mercati ad essere state più al riparo dalla recente recessione.

La ragione principale di tutto ciò è il credito tossico, che è stato così esorbitante in occidente, è totalmente assente in economie come ad esempio quelle africane. I fondi sono disponibili e i mercati non hanno ancora raggiunto il 50% di saturazione per quei servizi core come le telecomunicazioni.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

I mercati emergenti molto allettanti, ma sembra proprio che molte multinazionali in Europa siano lente a rendersene conto.

Una recente ricerca Vanson Bourn, commissionata da Cable&Wireless Worldwide, ha dimostrato che nell’attuale contesto economico, le aziende del dell’area Asia Pacifico (59%) e del nord America (45%) sono più reattive a cogliere le occasioni messe a disposizione dai mercati emergenti rispetto a quelle europee (32%). Perchè? Come cambiare le cose?

Grazie alla propria esperienza decennale nell’ambito dei mercati emergenti Cable&Wireless è in grado di affrontare le seguenti tematiche:

• L’entità dell’opportunità per le aziende europee nei mercati emergenti

• Il motivo per cui le aziende europee siano restie ad operare in mercati emergenti. Quali sono le barriere percepite che ostacolano gli investimenti in questi mercati?

Leggi anche:  Gruppo Bauli: Fabio di Giammarco nuovo Amministratore Delegato

• Come queste barriere possano essere superate

• Ulteriori analisi della ricerca di Vanson Bourne