Lo shopping d’ottobre di Cisco

In un mese investiti più di 6 miliardi di dollari in acquisizioni. Come accaduto in passato il gigante del networking incorpora nuovi ingredienti per mettere a punto il menu digitale del nuovo decennio

Chi immaginava che la crisi economica avrebbe congelato le acquisizioni si è sbagliato di grosso. Come spesso accade è proprio nei momenti più difficili e complicati che la dinamica del cambiamento si rivela più intensa e prolifica.

Grandi e piccole acquisizioni, le prime mirate solitamente a consolidare e completare il proprio core business, le seconde utili a metabolizzare tecnologia che serve a differenziare la propria offerta e a pianificare sviluppi futuri. Cisco è uno degli esempi più allineati a una logica di questo tipo.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il big del networking è ormai diventato una società globale nell’applicazione della tecnologia digitale. Dal segmento consumer, al segmento enterprise, alle internet companies, segmenti che vengono indirizzati con soluzioni mirate, il cui elemento di sintesi è l’infrastruttura di rete come carrier abilitante l’erogazione di nuovi servizi.

Ultima l’acquisizione della business unit di DVN Holdings, una società di Hong Kong, che si occupa di set-top box, un business già presidiato negli Stati Uniti grazie all’acquisizione di Scientific Atlanta.

I 44 milioni di dollari che verranno elargiti alla DVN in un periodo di 4 anni , pur non essendo una somma comparabile alle super acquisizioni billion dollar, come quella della norvegese Tandberg metabolizzata per 3 miliardi di dollari poche settimnae fa, aprono la strada per poter nel tempo trarre il massimo potenziale di sviluppo dal ricco mercato cinese.

La scorsa settimana era stata la volta di ScanSafe, Web-based security software company, portata a casa per una cifra pari a 183 milioni di dollari e nello stesso mese di ottobre 2,9 miliardi erano stati sborsati per acquisire Starent Network società con interessi nelle infrastrutture di rete mobile di nuova generazione. Insomma nel giro di un mese Cisco ha investito più di 6 miliardi di dollari nella campagna acquisti d’ottobre.

Leggi anche:  Olidata acquisisce maggioranza Biancone Automobili

A dire il vero non è che quanto successo in questo ultimo periodo sia poi tanto diverso da quanto accaduto in passato. Cisco è sempre stata un’azienda la cui espansione tecnologica ed economica è stata conseguenza di acquisizioni che hanno determinato nuove ipotesi di sviluppo.

E i fenomeni più intensi si sono manifestati soprattutto alla vigilia di grandi mutamenti del mercato. Durante il boom delle dot-com, era il 1999, Cisco aveva speso la bellezza di 14 miliardi di dollari, di cui 7 solo per comprare Cerent. Nel 2000 la quota di investimento è stata di uguale portata, 12 miliardi di dollari.

Vi è stato poi un relativo periodo di quiete fino al 2005, quando la campagna acquisti prese di mira Scientifica Atlanta per arrivare poi alle acquisizioni di questo ultimo anno.

Insomma la storia si ripete, quando il mercato lancia forti segnali di cambiamento e discontinuità di tipo tecnologico-finanziaria-economica, Cisco intraprende la sua campagna acquisti.