Nessuno aiuta l’IT italiana

Nessuno sta aiutando l’industry IT italiana, ma il peggio deve ancora venire: da luglio fino almeno a novembre si attende la fase acuta della ricaduta della riduzione dei budget IT, e gli operatori vedranno spiragli migliori solo dall’inizio del nuovo anno.

Questo il primo elemento forte che sta emergendo dall’Assintel Report, le cui anticipazioni sono state presentate da Nextvalue durante l’Assintel Business Cocktail di giovedì 9 luglio, un incontro che l’associazione nazionale delle imprese ICT ha dedicato agli Operatori del settore per fare il punto della situazione, confrontarsi sugli scenari possibili e rafforzare il network associativo.

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Dopo il positivo +2% dello scorso anno, la situazione del mercato IT a metà 2009 registra una flessione del -3,7%, con un vero tracollo dei Servizi IT (-4,6%) e di Hardware e assistenza tecnica (- 4,9%), e una sostanziale tenuta del Software (+0,6%).

Torniamo quasi ai livelli del 2006, appena sopra i 21 miliardi di euro, vanificando quasi due anni di crescita cha avevano fatto ben sperare per l’IT nel nostro Paese. Ma il vero nodo su cui riflettere è un altro: il congelamento della spesa IT delle aziende utenti è il sintomo di un semplice rinvio, o piuttosto di una vera e propria caduta della domanda?

Questo è l’alert che lancia Assintel: nella seconda parte dell’anno si aprirà una finestra di sei mesi particolarmente critica per le aziende IT, in cui – se anche vi fosse una lieve ripresa degli ordini a livello generale – le ripercussioni sugli ordini IT necessariamente subiranno uno slittamento a valle.

La situazione è molto variegata, e dipende sia dai propri mercati verticali di riferimento, sia dalla dimensione aziendale. Se i grandi player si stanno riorganizzando verso una razionalizzazione delle risorse e un consolidamento, per le piccole aziende le criticità da affrontare aumentano: soffrono sul fronte delle banche e del credito, soffrono della mancanza di rendite di posizione, soffrono per un mercato delle tariffe professionali sottocosto e senza più marginalità.

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A prescindere dalla misure di controllo del proprio cash-flow, che tutti gli Operatori hanno abbondantemente già preso – ha sottolineato Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue,la società che cura il Report – ciascuno dovrà impegnarsi per impostare una precisa linea difensiva, secondo lo stadio di sviluppo raggiunto.

Per alcuni significherà difendere le proprie rendite di posizione, per altri avviare percorsi di revisione di processi e di organizzazione. Tutti, comunque, pronti a riprendere il percorso interrotto: non fare nulla è la cosa più pericolosa. L’auspicio è che vengano introdotte misure che consentano all’industry IT italiana di fare finalmente sistema.

Risulta allora fondamentale il supporto del sistema associativo – questo è il messaggio di Giorgio Rapari, Presidente di Assintel – che può intervenire con progettualità mirate per sostenere il mercato, a livello dei Confidi per un accesso al credito facilitato, a livello di network per creare sinergie e opportunità, e infine sul piano della lobbying per porre al centro dell’agenda politica il sostegno dell’Innovazione, finora celebrata a parole ma esclusa persino dall’ultimo decreto anti-crisi.

Il dettaglio

Nel campo del Software, i tagli maggiori si stanno realizzando soprattutto nel Software di sistema (-3,1%) e nei Gestionali (-3,9%), bilanciati da una crescita del Software di infrastruttura (+4%) e del Process & Content Management (+2,2%).

Note dolenti per il settore Servizi IT, in cui le maggiori flessioni sono nei Servizi di sviluppo e manutenzione Software (-6,6%), nello Sviluppo progetti di system integration (-5,9%) e nella Formazione (-5,5%).

La maggior parte delle Industry registra una flessione del giro d’affari, in particolare Industria e Banche, Commercio, Logistica e Trasporti, Pubblica Amministrazione Centrale, Assicurazioni, Tlc e Media, e persino il Consumer (che resta comunque positivo). Sostanzialmente in tenuta o lieve flessione i mercati più piccoli della Sanità, della Pubblica Amministrazione Locale, delle Utilities.

Quali le leve strategiche per affrontare la situazione?

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A livello di tecnologie, si dovrà puntare principalmente sulla Virtualizzazione (66%), che riduce i costi e dà flessibilità, e su BPM e SOA (48%), mentre iniziano a guadagnare terreno il Cloud Computing (13%) e il SaaS (12%).

A livello di business, invece, il focus è centrato al proprio interno, verso una razionalizzazione dei processi, dell’organizzazione e dei costi.