Quanto Azure sarà il business di Microsoft?

La prospettiva del cloud computing e il mercato enterprise in convergenza parallela

A virtual machine hosting environment. Azure, la piattaforma operativa per il cloud computing che Microsoft renderà commercialmente disponibile dal prossimo mese di febbraio, rappresenta il futuribile internet back end del sistema informativo tradizionale. Il motore per un data centre remoto dal quale verranno erogate applicazioni e servizi di varia natura.

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Una piattaforma in hosting, caratterizzata da una virtualizzazione estrema che dovrebbe riuscire a garantire sufficienti economie di rete per trasferire nel corso del tempo, e progressivamente, sempre più ampie risorse applicative e di sistema all’esterno del perimetro aziendale dei clienti Microsoft.

Quanto l’ambiente hosting potrà rivelarsi efficace, efficiente, sicuro per definire un nuovo profilo applicativo nell’ambito di ciò che viene comunemente indicato come mercato enterprise?

Nonostante il livello di propagazione marketing-mediatco possa dare l’impressione che il cloud computing sia, già adesso, il terreno di investimento su cui gli utenti si stanno esercitando, la realtà appare legata a uno scenario ancora molto conservativo.

Il cloud computing e l’ambiente hosting virtualizzato è oggi quello della public internet, ovvero la dimensione dei servizi erogati da Google, Yahoo, Msn al singolo individuo che si muove trasversalmente in una bolla personale-professionale, ma che poco o nulla ha a che fare con la componente enterprise.

Quali sono le applicazioni-servizi che già oggi vengono utilizzati in hosting: posta elettronica, servizi di comunicazioni-videoconferenza. Per quanto esistano realtà che si sono sviluppate attorno a una proposizione software as a service, vedi Salesforce, l’impianto sostanziale delle aziende è strettamente sotto controllo operativo del personale interno.

Tuttavia il percorso di innovazione e trasformazione è innegabilmente legato alle capacità di sviluppare piattaforme come Azure e infrastrutture di data centre in grado di fare leva su economie di rete. Diamo tempo al tempo.

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E così il prossimo decennio di Microsoft sarà un viaggio su un autostrada digitale a due corsie, quella dove scorre il traffico della tecnologia che il cliente acquisisce direttamente attraverso il classico sistema di licensing, e quella dove vengono proposte applicazioni in hosting.

Perché su questa corsia si inizi a sviluppare un traffico di applicazioni sufficientemente attraente si dovrà attendere che l’ecosistema dei partner Microsoft inizi a generare nuovo codice Azure-compliant.

Due business, quindi, tradizionale e in hosting, che condizionano ormai ampiamente lo sviluppo e disponibilità dei prodotti Microsoft, così come dimostra l’annunciata disponibilità per la fine del prossimo anno di Office 2010, sia in modalità onsite che cloud secondo la logica delle Windows Live Applications.