Un mondo tecno-dipendente garantisce investimenti superiori alla linea di recessione

Per quanto critica possa essere l’economia e lo stato dei mercati la spesa IT non potrà contrasi oltre i limiti del fisiologico Le aziende sono sempre più tecno-dipendenti e, a differenza del passato, l’operatività del business è indissolubilmente legata alla spesa in bits & bytes. Negli Stati Uniti, paese falcidiato da un impressionante numero di licenziamenti, la spesa informatica rimane sopra la linea di galleggiamento. L’elemento recessivo non sembra sottrarre più di tante risorse, se non quelle umane. Nonostante la crisi economica – afferma Forrester Research – gli investimenti IT non potranno contrarsi più di tanto, almeno negli Stati Uniti.Il 2009 non sarà un anno particolarmente entusiasmante. Si prevede che il tasso di spesa sarà il più basso registrato negli ultimi sei anni. 573 miliardi di dollari è la cifra che la società di ricerca stima possa essere investita in hardware, software e servizi, una somma che rappresenterebbe un incremento dell’1,8% rispetto al 2008. Una percentuale nettamente inferiore a quella registrata nei precedenti anni, ma di tutto rispetto se rapportata al terremoto che sta investendo l’economia Americana. Quest’anno la crescita IT è stata del 4,1% e nel 2007 del 7%.Secondo Forrester nel 2001 la crisi finanziaria prodotta dalla bolla di Internet produsse degli effetti sugli investimenti IT ben peggiori di quelli attuali. Oggi, sostiene Forrester, gli effetti negativi sono in parte mitigati dall’impossibilità di sottrarre risorse critiche e vitali al funzionamento stesso del business delle singole aziende.Cambiano piuttosto le priorità di spesa e si tende a rendere più efficiente il sistema informativo. Do more with less, fare di più con meno, o nella più conservativa delle ipotesi, fare le stesse cose spendendo il meno possibile.

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