Grazie all’effetto dell’introduzione del nuovo sistema operativo Microsoft e Intel recuperano in termini di fatturato e profitto mentre gli hardware vendor, causa effetto downpricing, non decollano
All’aumento di vendite di Pc registrato nell’ultimo trimestre del 2009, alimentato dall’introduzione di Windows 7, nuovo sistema operativo di Microsoft, non ha corrisposto una proporzionale lievitazione del fatturato complessivo della componente hardware.
E’ un fenomeno noto da tempo e tradizionalmente definito come downpricing. Sebbene le vendite siano incrementate di 90 milioni di unità rispetto allo stesso periodo del 2008 ( +22%), il giro d’affari hardware ha evidenziato una crescita di gran lunga inferiore.
La ragione è principalmente dovuta al crollo dei prezzi di laptop e portatili che sono mediamente diminuiti del 23%.
Per gli hardware vendor rimanere competitivi in questo mercato è sempre più complicato e per tutti significa riuscire ad attivare tutte le possibili iniziative per continuare a mantenere sufficienti margini di profitto, soprattutto nella fascia bassa di prodotto.
La componente di segmento più bassa, quella dei netbook, secondo quanto riferito dal chief financial officer di MSFT, Peter Kein, sembra essersi stabilizzata intorno all’11% delle vendite complessive e il prezzo medio di questo dispositivi è di circa 300 dollari, inferiore all’attuale medium price di oggetti mobile come gli smartphone in stile iPhone.
Solo grandi, grandissime organizzazioni che possono fare grandi economie di scala e negoziare prezzi sempre più vantaggiosi con i produttori della componentistica di base, possono competere.
Di fatto i big player che animano il mercato – Pc, Acer-Hp-Dell – sono diventati da tempo grandi assemblatori che devono generare una capacità di innovazione in termini di modelli proposti così come mettere a punto strategie commerciali e di distribuzione a livello mondiale in grado di cogliere finestre di opportunità di vendita sempre più ridotte.
A fronte di nuove importanti cambiamenti, quali quelli rappresentati dall’introduzione di un nuovo sistema operativo, il mercato del Pc tende a presentare una cronica condizione schizofrenica: da una parte Microsoft, che vede aumentare la propria marginalità di profitto del 60%, accompagnata da una ottima performance di Intel; dall’altra la sempre più critica condizione di sostenibilità economica dei produttori dei Pc.
Per l’azienda di Steve Ballmer, l’ultimo trimestre, è stato il momento del riscatto: dopo tre consecutivi trimestri negativi, in contrazione rispetto al 2008, l’ultima parte dell’anno – Windows 7 è stato introdotto a ottobre – ha registrato il primo tangibile miglioramento, + 14% in termini di fatturato.
La crescita è stata prevalentemente alimentata dal comparto Windows che ha evidenziato un fatturato in crescita, rispetto allo stesso periodo del 2008, del 70%, per un valore di 6,9 miliardi di dollari.
