MERCK vende la cura al cancro ma a diffonderlo sarebbe stata lei

Balza alla cronaca una vecchia storia che riguarda la diffusione di un ormone che causerebbe il cancro. Oggi la stessa azienda che lo avrebbe lanciato guadagna 50 milioni di dollari per la vendita del vaccino

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Un’intervista censurata negli USA, condotta dal medico Edward Shorter per la rete WGBH e la Blackwell Science, racconta più di quello che si vede. Si perchè, a quanto pare, il colloquio con il maggior esperto di vaccini al mondo, il dott. Maurice Hilleman, è stato tagliato prima di andare in onda a causa di alcuni contenuti scottanti. Le stesse parti sarebbero state tagliate dal libro “The Health Century” dello stesso Shorter. La verità viene a galla grazie al documentario integrale “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism” in cui sono visibili le parti tagliate dalla messa in onda sulla tv locale di Boston.

Cancro via vaccino

Nel video il dott. Hilleman spiega come in passato la Merck abbia iniettato il virus del cancro (SV40) nei vaccini distribuiti alle popolazioni di zone disagiate nel mondo come le Filippine. Si spiegherebbe in questo modo l’incremento di malattie come Aids, leucemia e molte altre. In tali vaccini ci sarebbe stato l’ormone B-hCG che, se immesso nel vaccino, può causare forme tumorali al fegato e ai testicoli. Non è un caso se la Corte Suprema delle Filippine abbia scoperto che più di 3 milioni e mezzo di donne hanno assunto, nel tempo, questi vaccini contaminati; i numeri su possibili infezioni non sono ancora stati resi noti. 

Perché se ne parla oggi

La notizia, seppur circoli in rete da diverso tempo, è balzata oggi alle cronache per l’enorme cifra che la Merck ha guadagnato dalla vendita dei diritti sull’utilizzo di un farmaco che servirebbe a curare alcune forme di cancro, tra cui quello alle ovaie. La AstraSeneca ha pagato infatti 50 milioni di dollari per la licenza del farmaco antitumorale sperimentale della Merck. Secondo alcuni dettagli, l’azienda farmaceutica statunitense riceverà una percentuale anche sugli introiti futuri legati allo sviluppo della medicina così come le royalties nel caso di vendite maggiori. Il farmaco MK-1775 è attualmente in una fase di sperimentazione avanzata e, in combinazione con terapie standard per il trattamento di pazienti con alcune forme di cancro ovarico, darebbe buoni risultati. Il dubbio è se la Merck abbia fatto tutto questo, negli anni ’50-’60 come racconta il video, pensando poi un giorno di vendere un antidoto fatto in casa e guadagnarci un bel po’ di soldi.

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