MicroStrategy e le nuove frontiere della BI

Aumentano le fonti primarie di dati, soprattutto in virtù dell’acquisizione di dati esterni prevenienti da dimensioni che si dissociano da quella della business intelligence tradizionale, legata per lo più all’analisi di dati transazionali e operativi

La nuova frontiera è rappresentata dai social media e dall’open web, dati non strutturati, testuali, multimediali. La sfida è creare strumenti e soluzioni che consentano di estrarre una conoscenza da questo universo di informazioni. “Da un punto di vista strettamente specialistico – afferma Carlo Vercellis del Politecnico di Milano, intervenuto al recente Symposium di MicroStrategy – significa riuscire a mettere a punto algoritmi che sappiano interpretare i pattern, ovvero i modelli ricorrenti che si annidano all’interno di questo universo di informazioni, e razionalizzare il tutto in forma strutturata che si presti a essere manipolata in base a logiche di processo che appartengono alla business intelligence”.

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E accanto alle nuove dimensioni della BI si consolidano le tecnologie che costituiscono l’elemento tecnologico abilitante le nuove forme di distribuzione, erogazione e accesso ai dati. Da una parte il cloud, con tutti i possibili vantaggi che, per determinate esigenze, può apportare risparmi grazie a economie di scala delle infrastrutture associate a questo nuovo paradigma. E poi il mobile. Con la diffusione di massa di dispositivi di nuova generazione, come smartphone e tablet, si creano i presupposti affinché le aziende possano implementare soluzioni di accesso a informazioni, traslando interfacce, visualizzazioni e cruscotti, normalmente disponibili su desktop, al device wireless.

L’opinione del professore del Politecnico è che “Cloud e BI Mobile siano dei formidabili abilitatori dal punto di vista tecnologico. Dispiegano un enorme potenziale in termini di efficacia dei sistemi di business intelligence, permettendo di realizzare risparmi e una maggiore e puntuale diffusione delle informazioni”.

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Da questo scenario, da una parte il big data e l’analisi di dati non strutturati, dall’altra il cloud e il mobile, prendono spunto le ultime iniziative di MicroStrategy rivolte allo sviluppo di soluzioni e strumenti coerenti con le dinamiche di mercato. Servizi in cloud, una piattaforma per lo sviluppo di applicazioni mobile, sia di BI che di accesso a dati transazionali, e big data in salsa social CRM. Riferibile a questo ultimo contesto è Wisdom, la prima applicazione messa punto dalla società mirata a sfruttare il patrimonio informativo di Facebook. Per MicroStrategy significa, innanzitutto, puntare a migliorare l’efficacia del marketing. In un primo momento resa disponibile come applicazione consumer gratuita nell’App Store di Apple e su Facebook, Wisdom è oggi diventata un’applicazione rivolta al circuito professionale: permette di compiere analisi demografiche, comprendere gli interessi dei consumatori, avere una profilazione più granulare dell’audience di riferimento.

“Molte aziende, stimolate soprattutto dalla componente marketing, hanno iniziato a muovere i primi passi in questa direzione, afferma il management di MicroStrategy. In gioco vi è la possibilità di ottenere un vantaggio competitivo, interpretare il mondo dei consumatori da una diversa prospettiva il cui fine è impostare iniziative marketing più allineate alla domanda”.