Militare malato annuncia su Facebook: “Vendo tutto per curarmi”

Marco Diana è stato colpito da tumore durante una missione di pace in Somalia a causa dell’uranio impoverito con cui è venuto a contatto. Il Ministero della Difesa non paga le spese mediche e lui è stato costretto a vendere tutto ciò che possiede per curarsi

Il web è diventato un mezzo potente per portare alla luce le ingiustizie. Qualche tempo fa un laureato aveva venduto ad un euro su Ebay il suo titolo di studio per protestare contro le difficoltà dei giovani a trovare un impiego in Italia e ora un ex militare colpito da un tumore durante una missione di pace ha scelto Facebook per chiedere aiuto. Da anni è stato riconosciuto che l’uranio impoverito con cui sono stati in contatto i militari dal Kosovo alla Somalia è cancerogeno, ma il Ministero della Difesa non paga le cure dei malati per “cause di servizio”.

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Un appello su Facebook

Marco Diana, ex maresciallo dell’Esercito di Villamassargia in Sardegna, è stato esposto a uranio impoverito durante una missione in Somalia. Il militare, quando aveva 29 anni, è stato colpito da un tumore e dopo il congedo nel 2001 ha dovuto subire numerosi interventi chirurgici. Dal 1998 l’uomo sta cercando di dimostrare che la causa della sua malattia sono i proiettili maneggiati in dieci anni di carriera militare ma il ministero della Difesa ancora non gli ha riconosciuto il pagamento delle spese mediche. Ora Diana non può più permettersi di sborsare 40mila euro l’anno per curarsi e ha quindi deciso di fare un appello su Facebook.

“Amici miei, a causa dell’inadempienza del ministero della Difesa e dei vari comandi competenti nel territorio e dei loro comandanti, se voglio continuare a restare vivo e curarmi sono costretto a mettere in vendita tutto ciò che possiedo, la mia casa interamente arredata e la vigna e qualche terreno”, scrive Diana sul social network.

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